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Ilaria Salis annichilita in aula dal Patriota: "Utili idioti, estremisti violenti, i comunisti peggiori"

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Nuova puntata della guerra a viso aperto tra l'Ungheria di Viktor Orban e Ilaria Salis. Una guerra quasi quotidiana che va in scena tra gli scranni di Strasburgo e Bruxelles. A portare un nuovo affondo alla europarlamentare italiana di Alleanza Verdi e Sinistra è il deputato dei Patrioti per l'Europa Andras Laszlo, con parole durissime pronunciate nell'aula del Parlamento europeo.

Va in scena l'audizione di conferma di Marta Kos, commissaria europea all'Allargamento designata dal governo sloveno. Alla Commissione Affari Esteri, però, il magiaro Laszlo tira in ballo una questione assai spinosa, il presunto coinvolgimento della futura commissaria nelle attività di spionaggio dell’Udba, i servizi segreti dell’ex Jugoslavia. E arriva a definira una "cintura nera di comunismo".

 

Guarda qui il video sottotitolato di Laszlo contro Salis: fonte Youtube

 

A sostegno del suo attacco, l'uomo di Orban si rivolge poi direttamente alla Salis, anche lei presente in aula. Come noto l'insegnante milanese e attivista anti-fascista è ancora sotto processo a Budapest con l'accusa di aver partecipato al brutale pestaggio in strada di un militante di estrema destra nella capitale ungherese. Dopo essere stata in carcere per oltre un anno, è stata liberata alla vigilia delle elezioni europee di giugno proprio in virtù della candidatura a Strasburgo decisa da Fratoianni e Bonelli.

"Ci sono comunisti occidentali, utili idioti che ignorano la realtà del comunismo - ha tuonato Laszlo in aula -. Poi ci sono comunisti che sono estremisti violenti anche in questa casa, come Ilaria Salis. Ci sono comunisti che hanno partecipato volontariamente all’oppressione istituzionale e che dopo il cambio di regime sono gradualmente scomparsi dalla vita pubblica e altri, i comunisti peggiori, che dopo aver fatto parte del regime, si sono ribattezzati democratici e sono tornati alla vita pubblica: questo siete voi". 

I riferimenti del Patriota alla Kos e alla Salis scaldano i toni del dibattito, che finisce tra urla e accuse. Tanto che il presidente della Commissione, David McAllister, richiama i protagonisti chiedendo loro di utilizzare un linguaggio consono e rispettoso della sede dell'istituzione che rappresentano. 

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