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Viktor Orban, "allacciate le cinture di sicurezza": Trump, le conseguenze per l'Europa

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Il messaggio di Viktor Orban su X arriva nella tarda sera di martedì, quando i risultati delle elezioni americane sono ancora di là da venire. Ma non è un caso che il premier ungherese, presidente di turno dell'Unione europea, faccia proprio riferimento alla sfida tra Kamala Harris e Donald Trump, consapevole dell'impatto che il voto Usa avrà sul resto del mondo.

"Abbiamo una settimana importante davanti a noi - scrive il leader di Fidesz -. Appena due giorni dopo le elezioni americane, l'Ungheria ospiterà il Summit della Comunità politica europea e la riunione informale del Consiglio europeo. Allacciate le cinture di sicurezza!". E quelle parole, "allacciate le cinture di sicurezza" suonano quasi una minaccia, perlomeno per chi vuole mantenere a tutti i costi lo status quo tra Bruxelles e Strasburgo.

 

 

Non sarà più così, anche perché Trump ha quasi matematicamente vinto la sfida contro i democratici e tra dazi commerciali, rapporti diplomatici da ridisegnare e nuovi equilibri anche a livello militare le turbolenze nel Vecchio Continente saranno notevoli. E c'è un altro elemento nel post di Orban a risaltare: il fatto che nel video che ha condiviso ci sia anche il presidente russo Vladimir Putin. Segnale importante: l'ungherese, come Donald, ha come primo punto in agenda la fine della guerra in Ucraina e rapporti di nuovo più distesi con Mosca.

E mentre a Wall Street festeggiano con i future sul Nasdaq che avanzano dello 0,84%, quelli sul Dow Jones dell'1,21% e quelli sullo S&P 500 dell'1,07%, a Tallinn tremano. "Indipendentemente dal fatto che il prossimo presidente degli Usa sarà molto probabilmente Donald Trump, l'Europa deve fare di tutto per preservare l'alleanza transatlantica. Gli anni più duri per la Nato sono alle porte", ha avvertito il presidente della commissione Esteri del Parlamento estone Marko Mihkelson. L'Estonia è insieme agli altri baltici Lituania e Lettonia e alle vicine Polonia e Svezia il paese più anti-russo d'Europa. 

 

 

 

Le presidenziali Usa, invece, viste dalla Cina appaiono come un "caos senza precedenti" preceduto da campagne elettorali "estremamente costose". Dopo un'iniziale reticenza, testate come il Global Times e China Daily hanno pubblicato vignette satiriche incentrate sull'ingente somma spesa durante la campagna e sulla "guerra di parole" che ha travolto il pubblico statunitense.Secondo l'agenzia di stampa statale Xinhua, entrambi i candidati hanno inoltre "giocato la carta dell'immigrazione" e reso i clandestini "un capro espiatorio". Complessivamente, fino a ieri sera, l'hashtag legato alle elezioni ha attratto 150 milioni di visualizzazioni e 250mila interazioni sul social Weibo, dove "le elezioni presidenziali più equilibrate della storia" si è rivelata una delle ricerche più popolari. Tra gli internauti, non sono mancate manifestazioni di ammirazione per Trump e insulti razzisti e misogini nei confronti di Harris in alcuni spazi online frequentati da un pubblico di lingua cinese.

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