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Ue, l'Europa si spacca anche sui dazi alle auto elettriche cinesi: "Dovete capire cosa è in gioco"

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L'Europa si è spaccata sui dazi alle auto elettriche cinesi. E la maggioranza Ursula sembra essersi già dissolta. Al suo posto ce ne è una poco silenziosa: quella degli astenuti. Al voto del Comitato per la difesa del commercio i Paesi Ue non è stata raggiunta né la maggioranza qualificata a favore né quella contro. A questo punto, la palla passa alla Commissione, che a questo punto dovrebbe confermarli. Ma si tratta di un chiaro segnale a Ursula von der Leyen. Dieci i Paesi favorevoli, tra cui Italia e Francia, dodici gli astenuti tra cui la Spagna, mentre sono stati cinque i voti contrari, guidati dalla Germania.

"La proposta della Commissione europea di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria (Bev) dalla Cina ha ottenuto il sostegno necessario dagli Stati membri dell'Ue per l'adozione delle tariffe. Questo rappresenta un ulteriore passo avanti verso la conclusione dell'indagine antisovvenzioni della Commissione. Non commentiamo il singolo voto degli Stati perché non è pubblico", ha dichiarato la Commissione dopo il voto nel Comitato di difesa commerciale.

"Parallelamente, l'Ue e la Cina continuano a lavorare sodo per esplorare una soluzione alternativa che dovrebbe essere pienamente compatibile con l'Omc, adeguata per affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli accertate dall'indagine della Commissione, monitorabile e applicabile. Un regolamento di esecuzione della Commissione che includa le conclusioni definitive dell'indagine deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 30 ottobre 2024", ha aggiunto la Commissione Ue.

 

 "La Commissione di Ursula von der Leyen non dovrebbe innescare una guerra commerciale nonostante il voto a favore di possibili dazi punitivi contro la Cina. Abbiamo bisogno di una soluzione negoziata. Mi affido anche a Friedrich Merz per spiegare alla sua collega di partito cosa è in gioco". Lo scrive su X il ministro delle Finanze tedesco, il liberale Christian Lindner.

 

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