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Salvini contro l'Ue: "Auto, massacra le imprese e fa un favore alla Cina. Siamo pronti alle barricate"

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Sulla crisi del settore automotive l'Unione europea rischia seriamente di schiantarsi, mandando a gambe all'aria uno dei cuori dell'economia industriale del continente. Ed è durissima la presa di posizione politica di Matteo Salvini contro le autorità di Bruxelles.

"Non ascoltano nessuno, massacrano le aziende, mettono a rischio 14 milioni di posti di lavoro, fanno un favore alla Cina. Cara Ursula - attacca il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti rivolgendosi direttamente alla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen -, errare è umano, perseverare sarebbe diabolico. Lega e Patrioti pronti alle barricate".

A scatenare la rivolta, ma sarebbe meglio parlare di "ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso", le parole di un portavoce della Commissione Ue, in risposta alla richiesta dell'Italia (su cui converge anche la Germania) di anticipare al 2025 la revisione del regolamento che impone lo stop ai motori a diesel e benzina fissato nel 2035: il termine fissato nel 2026 "per il momento è appropriato" e il percorso verso il 2035, sottolineano da Bruxelles, deve essere "graduale". "C'è molto lavoro in corso per creare le giuste condizioni per la transizione". 

Sul tavolo, c'è anche la questione della concorrenza della Cina sulle auto elettriche. "L'Ungheria - ha dichiarato il ministro degli Esteri Péter Szijjártó dopo l'incontro con l'omologo cinese Wang Yi a New York - si oppone ai dazi Ue sulle auto elettriche cinesi e sostiene il piano di pace di Pechino e Brasilia per risolvere la guerra in Ucraina". Un intreccio economico e geo-politico sempre più ingarbugliato, insomma. Le parole del ministro sono riportate dal portavoce del governo magiaro, Zoltan Kovacs, su X. Szijjártó ha criticato il deterioramento della competitività dell'Ue, avvertendo che il confronto con la Cina danneggerebbe l'economia europea. Ha sottolineato che gli interessi dell'Ue risiedono nella cooperazione con la Cina, non nella rivalità, definendo le tariffe proposte sui veicoli elettrici cinesi una "cattiva idea". "L'Ungheria voterà contro le tariffe", ha confermato il ministro, sottolineando la stretta collaborazione tra le case automobilistiche dell'Europa occidentale e quelle cinesi. 

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