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Ue, ecco la squadra di Ursula: economia al falco lettone, Green Deal ai socialisti

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È una Commissione ben poco diplomatica quella disegnata dalla presidente Ursula Von Der Leyen che ha assegnato alcuni dei ruoli chiave a politici noti per le loro posizioni estremiste. Prendiamo ad esempio la socialista spagnola Teresa Ribera scelta tra i sei vicepresidenti esecutivi, alla quale è stato assegnato la responsabilità per la Transizione giusta, pulita e competitiva. In questo ruolo che era del belga Timmermans, anche se si chiamava in modo un po’ diverso (Clima e green deal) ci si aspettava un commissario che mediasse tra le politiche verdi, che sono state l’asse portante della precedente Commissione, e le richieste di moderazione dei Paesi membri, delle industrie e dei cittadini sulle cui spalle è stato brutalmente caricato il peso della transizione. E invece Teresa è tutto il contrario, è una pasionaria del clima che nel suo Paese, dove tuttora riveste il ruolo di ministra della Transizione ecologica, ha dichiarato guerra al petrolio e alle miniere di carbone. Si è detta assolutamente contraria al nucleare e quale sostituta negli ultimi mesi di Timmermans è andata allo scontro frontale con l’Opec, dimostrando di non sapere cosa sia la diplomazia. Insomma, un po’ come mettere Rambo al ministero della Difesa. La Ribera peraltro, durante i lunghi mesi di trattative per la formazione della nuova Commissione, si era messa di traverso a un eventuale accordo politico con il gruppo Ecr di Giorgia Meloni. (...)

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