Forza Italia cestina il Green deal: "Ai verdi non concendiamo nulla"
Il parere dei conservatori di Giorgia Meloni, che non l’hanno votata dopo che Ursula von der Leyen ha deciso di avvalersi dell’appoggio dei Verdi, è che la maggioranza della presidente durerà pochissimo. Agli occhi degli europarlamentari di Fdi è inevitabile che andrà così, perché una larga parte dei Popolari ha subìto la scelta di Ursula per garantirsi la rielezione, ma in realtà non sopporta gli ultra-ambientalisti e farà loro guerra. Di più, c’è chi addirittura è convinto, nella destra, che quella cinquantina di voti che mancano alla presidente nel confronto tra i partiti che hanno detto che l’avrebbero votata (in potenza 454 teste) e gli europarlamentari a essi appartenenti che davvero lo hanno fatto (401), arrivino soprattutto dai Popolari piuttosto che dai 53 delegati Verdi, i maggiori indiziati del tradimento.
Di certo, ieri si è avuta la prima avvisaglia di una convivenza che sarà difficile. Il capogruppo di Forza Italia a Bruxelles, Fulvio Martusciello, ha annunciato che gli azzurri martedì non voteranno un ambientalista alla presidenza della Commissione Cultura, come invece previsto dagli accordi funzionali alla riconferma della von der Leyen, per favorire la quale il Ppe aveva ceduto ai Verdi il suddetto incarico. «Monta la rabbia dei Popolari contro gli ambientalisti» informa Martuscello, «che pretendono posti pur essendo venuti meno alle intese, non avendo votato compatti per la presidente». Il forzista rilancia: «I Verdi non fanno parte della maggioranza, non hanno nulla a che vedere con il nostro programma e, per quel che ci riguarda, sono all’opposizione». Un cartellino rosso, che troverebbe il conforto anche di altri partiti appartenenti al Ppe, i quali avrebbero espresso solidarietà a Forza Italia. Si pensa ai francesi, ai romeni, agli sloveni, ma anche a una parte di spagnoli e perfino di tedeschi (...)
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