Vannacci: "In Italia mi aveva detto no": umilia il deputato Pd con una stretta di mano
Dopo la fine della campagna elettorale per le elezioni europee e la riconferma di Usula von der Leyen a presidente della Commissione, il clima tra i nuovi eurodeputati a Bruxelles sembra quasi essere tornato sereno. Roberto Vannacci, tra i volti più noti delle new entry al Parlamento, ha raccontato un curioso aneddoto che lo ha visto protagonista nei giorni scorsi.
"Parlo con tutti e mi fa piacere scambiare opinioni - ha rivelato in un'intervista al Tempo -. Pensi che l’altro giorno ho dato la mano persino a Nardella che, quando lui era sindaco di Firenze e io Comandante dell’Istituto Geografico Militare si era rifiutato di ricevermi".
L'eurodeputata della Lega ha spiegato quanto sia facile per lui comunicare anche con i colleghi stranieri. "Parlando sei lingue riesco anche facilmente a interfacciarmi con i colleghi stranieri e a seguire in aula senza bisogno di traduzione - ha commentato Vannacci -. In termini di interventi in plenaria mi sono piaciuti molto quelli della deputata polacca Ewa Zajaczkowska-Hernik e di Manon Aubry".
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Da vecchio paracadutista, il generale non ha nascosto però che l'ingresso nel Parlamento europeo non gli ha suscitato particolari emozioni. "Poche emozioni ma tanta curiosità - ha spiegato Vannacci -. Non è come lanciarsi da un aeroplano, far brillare una carica di esplosivo o respirare sott’acqua da un tubo collegato a un sacco contropolmone. Non si rischia la vita in combattimento a Strasburgo ma si siede in un posto dove, in teoria, si comanda il vecchio continente. La curiosità - ha poi aggiunto - sta nel capire come quelle 720 persone riescano a imprimere le direttive che poi dovrebbero guidare l’Europa. Prima o poi lo capirò".
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