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Viktor Orban rovina la festa a von der Leyen: tre siluri su Russia, Cina e Trump

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Ucraina, Russia e Donald Trump. A rovinare la festa a Ursula von der Leyen nel giorno della sua rielezione alla presidenza della Commissione Ue ci pensa Viktor Orban, premier ungherese e contestatissimo presidente di turno dell'Unione europea, finito nel mirino per le sue visite a Vladimri Putin e Xi Jinping subito dopo essersi insediato nel ruolo.

Già, perché Orban torna a farsi sentire proprio nelle concitate ore che hanno seguito il voto che ha confermato il bis di von der Leyen, voto in cui i Verdi hanno avuto un ruolo decisivo (e proprio per gli impegni assunti da Ursula sulle politiche green, FdI ha votato contro la rielezione). Ma si diceva, Orban. In primis l'ungherese ha sostenuto che la Ue dovrebbe condurre un dialogo di alto livello con la Cina per discutere le modalità della prossima conferenza di pace sull'Ucraina. Orban lo ha scritto in una lettera inviata a Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. "La Cina continuerà la sua politica, formulata anche in documenti internazionali, di chiedere un cessate il fuoco e di colloqui di pace; tuttavia, la Cina giocherà un ruolo più attivo solo se le possibilità di successo saranno quasi certe, e in base alla loro valutazione in questo momento non è il caso", ha rimarcato.

Dunque ha invocato la riapertura di un canale di comunicazione diplomatico diretto con Mosca, mantenendo l'attuale livello di contatto con Kiev. Secondo Orban l'attuale politica Ue sull'Ucraina ha avuto come effetto "l'isolamento globale della comunità transatlantica" e la perdita del sostegno del sud globale". Poi, una inquietante previsione sul conflitto in Ucraina, destinato a suo giudizio ad "aumentare radicalmente in termini di intensità".

 

Quindi, su Donald Trump: per Orban il candidato alla presidenza Usa non presenterà alcuna proposta per la pace in Ucraina fino alle elezioni, ma sarà pronto a fare da mediatore anche prima del suo insediamento. "Nei miei colloqui con il presidente Trump sono giunto alla conclusione che la politica estera avrà poco peso nella sua campagna, dominata da questioni di politica interna. Ma posso affermare con sicurezza che subito dopo la sua vittoria non aspetterà il suo insediamento ma sarà pronto ad agire immediatamente come mediatore, ha dei piani dettagliati ben fondati", ha spiegato Orban. 

E ancora, Orban ha sostenuto che fino ad oggi l'Ue ha "seguito" la politica belligerante degli Stati Uniti, ma può trovare una "finestra di opportunità" per aprire un nuovo capitolo che possa portare alla creazione delle "condizioni per un cessate il fuoco temporaneo e/o all'avvio di negoziati di pace", ha aggiunto. "Sono più che convinto che nell'ipotesi più che probabile di una vittoria del presidente Trump la proporzione del fardello finanziario tra gli Stati Uniti e l'Europa cambierà in modo significativo a sfavore dell'Ue per quanto riguarda il sostegno finanziario all'Ucraina", ha concluso Viktor Orban. Un ciclone sulla Ue.

 

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