Ursula von der Leyen, "chi sta per tradirla": franchi tiratori, boatos a pochi minuti dal voto
È il grande giorno per Ursula von der Leyen, in corsa per la conferma come presidente della Commissione europea. Il rischio di non essere rieletta, però, c'è. Soprattutto se si considerano i franchi tiratori. Tra questi potrebbero esserci i Verdi, che hanno presentato e vinto il ricorso alla Corte di giustizia dell'Ue sui contratti stipulati dalla Commissione della von der Leyen con le case farmaceutiche per i vaccini anti-Covid. Ieri la giustizia europea si è espressa bollando come in parte "irregolari" quei contratti. Di qui la possibilità che i Verdi decidano di non riconferamare la von der Leyen.
Sull'altro piatto della bilancia, però, per i Verdi c'è il sostegno alla linea del Green deal e della decarbonizzazione, anche se nella versione più moderata annunciata dalla candidata. Qualche franco tiratore potrebbe trovarsi poi anche nel suo stesso partito, il Ppe, dove si criticano "gli effetti negativi del green deal sulle piccolo e medie imprese". Ma non sarebbe solo questo a creare dissidi interni. A far storcere il naso a qualche eurodeputato anche il modo personalistico con cui la von der Leyen ha gestito i contatti, specialmente con esponenti di destra.
I popolari più in bilico sono quelli francesi, che la considererebbero troppo vicina a Macron: almeno 3 su 6, stando a quanto riporta il Giorno, voteranno contro. Ma a contrastarla sarebbero anche i popolari austriaci e parte degli sloveni. E non è escluso che, nel segreto dell'urna, pure qualche tedesco la scarichi. Per quanto riguarda l'Italia, invece, Fulvio Martusciello ha assicurato: "Noi siamo compatti" a favore. Tra i liberali, 6 irlandesi e qualche tedesco avrebbero già detto no.
Poi ecco i socialisti, che sarebbero più scontenti per le aperture della von der Leyen a destra che per le chiusure sui migranti. In Italia Pina Picierno ha detto che "non ci saranno franchi tiratori" nella delegazione dem. Anche se Cecilia Strada e Marco Tarquinio ieri si sono astenuti sulla risoluzione sull’Ucraina. Infine i conservatori. L'attuale presidente dell'esecutivo europeo può contare sui 3 cechi e 3 belgi. Polacchi, francesi e romeni (30 su 78) hanno invece già detto no. In bilico i 24 voti di Fratelli d’Italia.