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Procaccini scuote l'Europarlamento: "Quel giovane studente di destra italiano"

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Nel suo intervento in plenaria a Strasburgo il copresidente dei Conservatori Nicola Procaccini ha parlato "da copresidente dei Conservatori" e "non da Fratello d'Italia". Lo chiarisce a scanso di equivoci e strumentalizzazioni, l'uomo di Giorgia Meloni a Strasburgo, prima della riunione dell'Ecr in vista del voto sulla rielezione di Ursula Von der Leyen. L'eurodeputato Sergio Berlato non si sbilancia: "Abbiamo la riunione del gruppo e decidiamo".

Nel suo intervento, Procaccini ha sottolineato un dato politico: "Nelle elezioni nazionali tenutesi in tutti gli Stati dell'Unione Europea i nostri concittadini hanno in maggioranza sposato le idee di buon senso del centrodestra. Credo che lei debba tenerne conto. Noi resteremo ciò che siamo: persone misurate nei toni, ma ferme nei principi". 

 

 

 

Il punto cruciale della dichiarazione di voto di Procaccini è la libertà concessa ai rappresentanti di Ecr, che d'altronde non hanno una visione univoca sulla riconferma della Von der Leyen: "Voglio deludere subito chi si aspetta un’indicazione di voto da parte dell’Ecr. Il nostro gruppo parlamentare è composto da partiti che non rinunciano alle loro prerogative nazionali. E ognuno si esprimerà sulla base del proprio interesse nazionale. Noi siamo conservatori perché difendiamo i valori che hanno forgiato l’Europa, oltre che l’intera civiltà occidentale. Ma siamo conservatori anche perché, a differenza di altri, difendiamo i trattati istitutivi dell’Unione Europea. Dove è scritto che la scelta sulla presidenza della Commissione, 'tenuto conto del risultato delle elezioni europee', appartiene ai governi nazionali e la sua ratifica al Parlamento".

 

 

 

"Presidente Von der Leyen - ha proseguito Procaccini -, quattro giorni fa la testata giornalistica Politico ha scritto che il suo destino non è nelle mani del Ppe e neanche dell’Ecr o di Fratelli d’Italia, ma è nelle mani dei grandi sconfitti alle elezioni di poche settimane fa: i verdi innanzitutto, i socialisti come Timmermans, ma anche i liberal, trascinati a fondo dalla debacle del partito di Macron. Comprenderà che qualcosa sta andando storto", ha aggiunto. "Non abbiamo nulla di personale contro di Lei, intendiamoci. Per quasi tutto il suo mandato è stata costretta a rincorrere le istanze delle sinistre. Perché il Consiglio europeo, la Commissione e il Parlamento di 5 anni fa erano ostaggio di una maggioranza di sinistra. Oggi non più. Credo che lei debba tenerne conto".

Quindi una citazione commossa: "Noi, resteremo ciò che siamo persone misurate nei toni, ma ferme nei princìpi. Come quel giovane universitario della destra italiana, divenuto simbolo trasversale di giustizia e coraggio, che Lei, Presidente Metsola, ha giustamente citato martedì e di cui domani ricorrerà il 32esimo anniversario dalla sua vigliacca uccisione: Paolo Borsellino. Parafrasando una delle sue affermazione più conosciute: 'E’ bello vivere per ciò in cui si crede", ha concluso. 

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