Metsola e le nomine Ue: "Senza accordo oggi, niente voto a luglio"
"Se non si raggiunge l'accordo oggi non potremo votare a luglio". Così la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, avverte i leader dei membri Ue in conferenza stampa durante il Consiglio europeo. A Bruxelles i capi di Stato e di governo stanno discutendo sulle nomine alle presidenze delle istituzioni europee, in particolare della Commissione, del Consiglio e del Servizio di azione esterna.
"Raggiungere un accordo oggi ci darà la possibilità di votare a luglio a Strasburgo" ha spiegato la Metsola, ricordando che il voto del Parlamento europeo è fondamentale per approvare un nuovo presidente della Commissione europea o confermare l'attuale, Ursula Von der Leyen. In caso contrario, nella più ottimistica delle ipotesi, il Parlamento Ue potrà pronunciarsi a fine settembre.
"Nessuna decisione senza Meloni": Ue, una clamorosa svolta? La mossa di Tusk
Il ruolo della Metsola, peraltro, potrebbe rientrare nel complicato risiko delle nomine. "Per quanto mi riguarda, se Antonio Costa vuole rimanere" presidente del Consiglio Europeo "fino alla fine" della legislatura, e quindi essere riconfermato per altri due anni e mezzo, al termine del suo primo mandato, nel dicembre 2026, "allora Roberta Metsola deve rimanere fino alla fine" presidente del Parlamento europeo, e quindi essere riconfermata anche lei fra due anni e mezzo, quando scadrà il nuovo mandato che con tutta probabilità le verrà affidato dall'Assemblea di Strasburgo a metà luglio.
A mettere la carta sul tavolo è stato il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani, rispondendo alla stampa dopo il suo intervento al pre-vertice del Ppe, oggi a Bruxelles. La nomina dell'ex premier socialista portoghese Antonio Costa a presidente del Consiglio europeo è prevista dal pre-accordo politico tra Ppe, Socialisti e Liberali di Renew, insieme a quella dell'attuale premier liberale estone Kaja Kallas come Alto Rappresentante per la Politica estera dell'Ue e alla designazione di Ursula Von der Leyen come candidata per un secondo mandato alla guida della Commissione europea.
Svolta in Europa? Le ultime indiscrezioni da fonti Ppe: "Pressing per l'accordo con Meloni"
L'accordo dovrà essere approvato per ciascuna nomina a maggioranza qualificata dai leader dei Ventisette, probabilmente nella riunione in corso del Consiglio europeo. E l'intesa tra popolari, socialisti e liberali ha già fatto infuriare mezzo Ppe. Mentre da quando esiste, il posto di presidente del Consiglio europeo è stato sempre rinnovato dopo il primo mandato, la presidenza del Parlamento europeo è tradizionalmente decisa ogni da accordi fra i gruppi politici maggiori, con un'alternanza tra i candidati che sono in grado di raccogliere la maggioranza.