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Emmanuel Macron, il cigno nero della Ue? Perché può crollare tutto

Buddy Fox
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Deficit eccessivo accompagnato da crescita debole e occupazione stagnante, cui s’aggiunge una proiezione sul rapporto debito/pil che per il 2027 è previsto in forte aumento. Queste le motivazioni che il 1 giugno l’agenzia S&P ha usato per comunicare il suo downgrade (leggi taglio o declassamento) sul rating della Francia che passa da AA a AA- con outlook stabile. Notizia attesa o inaspettata? La risposta come sempre la danno i mercati, il Cac40 - la Borsa del Paese - che ha subito la bocciatura il lunedì 3/6 chiude in pari dopo aver aperto addirittura a +1% della serie che non gliene frega niente, il Dax tedesco chiude a +0,6% e il nostro Fuzzy fa +0,5%. Per la cronaca l’Italia stavolta da Moody’s ha ricevuto un like col rating confermato e un auspicio di un calo del deficit al 5,6% nel 2024. All’apparenza è tutto tranquillo, e molto probabilmente è perché quel lunedì gli investitori sono distratti da altro: ci sono le notizie sull’Opec che fanno cadere il petrolio, c’è Roaring Kitty (o un fake) che pubblica le sue fantasmagoriche posizioni su Game Stop, ci sono gli exit poll sulle elezioni in India e c’è la grande attesa per la Lagarde. La Bce che pochi giorni dopo taglierà i tassi, quello che ho vaticinato come unico taglio da fare perché era una promessa politica, un taglio di preoccupazione ma non per la crescita economica bensì per la politica.

Tante attese, grandi aspettative ma tutte su situazioni sbagliate, perché come al solito guardiamo dove c’è la luce dei riflettori e non dove c’è il buio, il toro era già in difficoltà ma per gli investitori il primo taglio dei tassi era la medicina che l’avrebbe curato. Poi a urne chiuse è arrivato l’annuncio di Macron (cigno nero?) che annunciava nuove elezioni e sul mercato c’è scappato il morto. Spesso per capire come sono andati i fatti più che gestori bisogna essere criminologi perché se si fa un esame autoptico del cadavere si scoprirà che le banche francesi già da inizio anno non se la passavano bene, e che il derivato sull’OATS (titolo di Stato francese) aveva toccato i massimi di prezzo il 14/05 e prima ancora il 30/08/2023, nell’anno della politica qualcuno aveva già capito che la Francia era il ventre molle e poi chi? Di nuovo Italia? Secondo Daniel Gross la Germania è noiosa per questo non corre rischi, dopo le ultime elezioni e vedendo il Dax non ne sarei così certo.

 

FUZZY: mi scrive un edicolante, il messaggio è sintetico e chiaro: «La gente non capisce il tecnicismo, il giovedì compra Libero perché vuole semplici consigli». E il mio consiglio ora è non comprar nulla, anzi vendere, soprattutto banche. Messaggio semplice e chiaro.

NVIDIA: non è tutto oro ciò che luccica, nemmeno tra le società di AI, perché dagli ultimi dati si nota che il rialzo è sempre più selettivo e il denaro confluisce sempre più su un numero ristretto di società. E oggitutte le strade portano a Nvidia, ieri mattina persino il Tg1 gli ha dedicato un servizio, ultimo target aggiornato a 200$ (2.000$ pre split) di Rosenblatt che l’ha rivisto da 140$. Volete altri segnali di eccesso?

 

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