Rispunta Juncker, il rosicone: tesi anti-italiane, vuole escludere i vincitori
Aristotele, scansati. Potrebbe diventare questo il motto degli eurolirici di sinistra, ormai nemici giurati della logica, pronti a mettere in campo – di mezz’ora in mezz’ora – due argomenti opposti, totalmente contraddittori tra loro. Primo argomento: no, alle elezioni europee non è successo nulla che debba far cambiare i piani prestabiliti. Anzi: Ppe-Pse-macronisti sono tuttora dotati di una maggioranza aritmetica all’Europarlamento, e quindi possono tranquillamente procedere nella nuova legislatura senza imbarcare nessuno e senza modificare alcunché in termini di programmi e assetti. Secondo argomento: macché, è successa una catastrofe, un’onda nera avanza in Europa, una torma di elettori impresentabili e rabbiosi ha inviato a Strasburgo e a Bruxelles falangi di fascistoidi pronti a distruggere tutto. Capite bene che siamo in presenza di affermazioni logicamente incompatibili. (...)
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