Generale Vannacci contro von der Leyen e socialisti: "Green Deal? Roba da ricchi, gode solo Pechino"
"Il Green deal è roba da ricchi". Il generale Roberto Vannacci, candidato alle elezioni europee con la Lega e capolista nella circoscrizione Italia centrale, affida all'agenzia Gea una intervista-manifesto alla vigilia delle urne.
"I costi della transizione ecologica sono enormi e non possono essere alla portata di tutti - sottolinea il militare, diventato famoso poco meno di un anno fa con il suo primo libro, Il mondo al contrario -. Chi può permettersi l’auto elettrica, pannelli solari, cibo biologico, case ultra-green? Chi ha soldi. Chi invece lotta ogni giorno per mettere insieme il pranzo con la cena ha altre priorità”.
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"L’estremismo di questa Commissione europea guidata da Ursula Von der Leyen, che con il commissario Timmermans ha per anni tentato di sacrificare interi settori produttivi sull’altare dell’ideologia green, va necessariamente fermato. Penso sia necessario mettere al bando la direttiva che prevede l’addio ai motori a benzina e diesel dal 2035: una euro-follia che mette in ginocchio aziende, lavoratori e famiglie italiane, tutto a vantaggio di Pechino. Solo con lo stop a quel provvedimento si può tutelare la nostra competitività".
"L’obiettivo - prosegue Vannacci - è anche inserire una piena legittimazione dell’utilizzo di biocarburanti nell’ambito della revisione del Regolamento sulle emissioni, che è prevista per il 2026. Con una maggioranza diversa da quella attuale in Ue, facendo gioco di squadra con il governo italiano, è ancora possibile cambiare rotta e difendere l’industria dell’automotive, una delle più grandi eccellenze italiane".
"L’ambientalismo oggi è un tema discusso in termini fortemente ideologici e identitari, quindi, poco realistico. Indubbiamente sono in corso dei cambiamenti climatici – pure significativi – d’origine antropica - conclude -, ma come ce ne sono stati già in passato e il pianeta è capace di autoregolarsi".