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Fuori dal coro, Giordano e l'Europa verso la guerra: "Gli stolti e gli Stoltenberg"

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Gli equilibri in Europa si fanno sempre più delicati, il conflitto tra Russia e Ucraina è entrato in una fase cruciale e il ruolo che i Paesi UE dovranno avere delimiterà o meno la guerra e le sue proporzioni. Il tutto, alla vigilia del rinnovamento del Parlamento europeo e di questo si parla a Fuori dal Coro, programma di attualità e approfondimento condotto da Mario Giordano ogni mercoledì in prima serata su Rete 4.

Nel suo consueto editoriale, Giordano si rifà alle parole del segretario generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg, dette all’Economist in un’intervista del 25 maggio scorso: "Negare agli ucraini la possibilità di usare queste armi in Russia rende molto difficile per loro difendersi. Soprattutto ora, che molti combattimenti sono in corso a Kharkiv, vicino al confine, negare all’Ucraina la possibilità di utilizzare queste armi contro obiettivi militari legittimi in territorio russo rende molto difficile la difesa".

 

 

 

Frase, questa, che ha costretto la Russia a dare nuove minacce all’Europa per scongiurare strascichi ben più dannosi. Questo, invece, il Giordano-pensiero a Fuori dal Coro: “Se l’Europa è impegnata nella guerra elettorale, io mi preoccupo di più dell'Europa impegnata nella guerra mondiale. Ci siamo arrivati, ci hanno portato lì gli stolti e gli Stoltenberg. Lo ha detto anche il presidente ungherese Orban che l'UE prepara la guerra, è a pochi centimetri dalla distruzione. Siamo su un treno che corre a folle velocità verso la catastrofe".

 

 

 

"La svolta? Il 25 maggio scorso, quando il segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha detto ‘basta con queste limitazioni, le armi occidentali devono poter colpire la Russia’ e tutti i Paesi, tranne l'Italia e pochissimi altri, hanno detto ‘sì avanti’. Ma se le armi Nato colpiscono la Russia, la Russia colpirà la Nato e quindi eccoci qua, a un passo e quasi dentro la guerra mondiale”.

 

 

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