Borrell come Stoltenberg: "Autorizzare l'uso di armi per colpire il territorio russo"
I ministri della Difesa dell'Ue discuteranno oggi della "questione se autorizzare le armi per colpire obiettivi fuori dal territorio ucraino, come proposto da Stoltenberg". Lo ha detto il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, al suo arrivo al vertice a Bruxelles a cui parteciperanno il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov.
"Permetteremo che le nostre armi siano utilizzate anche in territorio russo? I paesi membri cominceranno a discuterne", ha detto Borrell alla stampa, aggiungendo che "secondo il diritto di guerra è possibile, non c'è contraddizione, è una risposta contro chi attacca". "Alcuni metteranno sul tavolo il rischio di una escalation, ma bisogna bilanciare il rischio di escalation e la necessità che gli ucraini si difendano", ha sottolineato Borrell.
"Dichiarazioni farneticanti", è il commento lapidario di Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier. "Teoricamente - sottolinea riferendosi a Borrell - dovrebbe rappresentare anche a me e il popolo italiano, è un altro di quei bombaroli, citazione di De Andrè, che vorrebbe che le armi che noi abbiamo mandato all'Ucraina per difendersi fossero usate per attaccare, bombardare e uccidere in Russia". Borrell "non parla a mio nome, non parla a nome del popolo italiano, chi parla della terza guerra mondiale è pericoloso per sé e per gli altri. Quindi il voto per l'Europa sarà anche una scelta fra pace e guerra. Poi Borrell oltretutto sarebbe della famiglia dei socialisti, quindi teoricamente di quelli buoni, di quelli pacifici, di quelli alla Biden".
Il capo della diplomazia europea ha rimarcato che "la situazione sul campo di battaglia sta raggiungendo una fase critica" con la Russia che "ha aperto un nuovo fronte a nord e sta cercando di avanzare verso Kharkiv, continuando a bombardare in modo sistematico infrastrutture civili, anche in direzione di Kiev". "Questa situazione rende fondamentale la nostra assistenza militare, può fare la differenza - ha proseguito Borrell - per questo oggi con i ministri della Difesa cercheremo di capire come superare tutte le difficoltà che ci stanno impedendo di mobilitare al pieno e in tempi più rapidi le risorse". "Tutti sanno di cosa ha bisogno Kiev e dobbiamo fornirglielo, abbiamo le risorse, le capacità, ma ci sono ancora decisioni da prendere", ha concluso.
Borrell, sul tema, ha criticato direttamente l'Ungheria di Orban: "Ha preoccupazioni che non sono esattamente correlate a ciò che la difesa, riguardano il modo in cui vengono trattate le imprese ungheresi, riguarda le minoranze ungheresi in Ucraina. Stiamo facendo del nostro meglio per risolvere questi problemi. Ma non hanno nulla a che fare con la difesa. Si tratta di difendere l'interesse nazionale. Tutti difendono il proprio interesse nazionale ma deve esserci una certa proporzionalità tra il modo in cui difendi il tuo interesse nazionale e le conseguenze delle decisioni che prendi"