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Von der Leyen, l'affondo del leghista Campomenosi: "Vaccino, sta proteggendo qualcuno"

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I silenzi e le omissioni di Ursula Von der Leyen sul Covid e la fornitura dei vaccini imbarazzano la Commissione Ue e fanno infuriare quei partiti che, come Lega e Fratelli d'Italia, sono sempre stati all'opposizione a Strasburgo e Bruxelles. 

Intervistato dal Tempo, Marco Campomenosi, capodelegazione leghista al Parlamento Ue, punta il dito sulle anomalie riscontrate nelle decisioni della presidente della Commissione Ue, a partire dallo scambio di sms con l'ad di Pfizer Albert Bourla. "Ricordo bene quanto fosse tutto incredibilmente complesso in quelle settimane - spiega Campomenosi -. Ma la mancanza di trasparenza non può essere accettata. Abbiamo tempestivamente presentato una interrogazione, avevamo notato da subito alcuni passaggi che non ci convincevano. Ma non abbiamo ottenuto una risposta esaustiva. Non mi convince la posizione del Presidente della Commissione, le sue giustificazioni sono troppo leggere, in particolar modo quando parla di sms scomparsi. Con la tecnologia attuale, in grado di far emergere il Qatar-gate, di scovare politici che agirebbero sotto l'influenza russa, appare davvero complicato credere che nessuno sia in grado di ritrovare questo messaggio".

 

 

 

"Noi della Lega, ma anche i Verdi - ricorda il capodelegazione a proposito delle forniture dei vaccini -, abbiamo esercitato una grande pressione per poter leggere quantomeno i contratti. Dopo mesi ci sono giunti con una sequenza incredibile di omissis. Da subito ci è sembrata una assurdità, proprio perché c'era in ballo la salute pubblica. E che dire del famoso laboratorio di Wuhan, in Cina. Solo grazie ad una inchiesta pubblicata da Julian Assange su Wikileaks siamo venuti a sapere chela Commissione aveva co-finanziato alcuni progetti, in quel laboratorio. Con soldi dei contribuenti. Abbiamo presentato numerose interrogazioni, ma poco o nulla è stato svelato. Se non ci sono segreti, perché non vengono spiegati i motivi di tali investimenti? Se la Commissione fosse stata trasparente avrebbe chiarito".

 

 

 

Secondo Campomenosi, Ursula "sta proteggendo qualcuno, probabilmente chi ha suggerito questa linea. Il problema non è nemmeno aver speso bene o male quei soldi. Ma comprendere le dinamiche che hanno portato a certe prese di posizione". Se l'errore politico è comprensibile, tuona, "la reticenza è inaccettabile". Una battaglia per la trasparenza che, suggerisce, potrebbe venire frenata anche in Italia, nella contestatissima Commissione Covid: "Temo che ci saranno esponenti politici, in maniera trasversale, che cercheranno di remare contro". 

 

 

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