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Case green, 5 milioni di case da rifare in Italia: ecco quali
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Sono 5 milioni le case da rifare in Italia sulla base della recente direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia. L'obiettivo della cosiddetta direttiva "case green" è ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici degli edifici entro il 2030, così da arrivare alla neutralità climatica entro il 2050. Il provvedimento, in particolare, prevede che gli edifici nuovi, sia pubblici che privati, siano a emissioni zero; mentre quelli già esistenti dovranno rispettare dei requisiti più stringenti di efficienza.
I Paesi membri avranno due anni di tempo per adeguarsi a questa direttiva e presentare i loro piani nazionali, spiegando come intendono raggiungere questi obiettivi. Dunque, bisognerà aspettare la definizione delle strategie nazionali per capire quanti e quali edifici saranno interessati dalla direttiva. In ogni caso, stando a una prima stima riportata dal Corriere della Sera, dei circa 12 milioni di edifici residenziali presenti in Italia quelli a cui andrà data priorità sono circa 5 milioni con le prestazioni più scadenti.
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Per gli edifici residenziali, in particolare, l’obiettivo è che il consumo energetico medio diminuisca almeno del 16% rispetto al 2020 entro il 2030 e almeno del 20-22% entro il 2035. Delle esenzioni sono previste solo per gli edifici storici e agricoli. E potranno essere esclusi dall'applicazione della direttiva anche gli edifici protetti per il valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto. Previsto, inoltre, l’obbligo - che sarà progressivo dal 2026 al 2030 - di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici e non residenziali.
Posticipato dal 2035 al 2040, invece, lo stop definitivo alla produzione e alla vendita delle caldaie alimentate a combustibile fossile. Ma già dal 2025 le caldaie che funzionano solo a metano non potranno più essere incentivate. Stop a qualsiasi tipo di bonus, insomma. Nella direttiva, infine, viene ricordato che gli "edifici sono responsabili del 40% del consumo finale di energia nell’Unione e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra associate all’energia, mentre il 75% degli edifici dell’Unione è tuttora inefficiente sul piano energetico".
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