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Case green, arriva l'ok definitivo all'Europarlamento: cosa cambia

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Case, novità in arrivo. Proprio in queste ore il Parlamento Europeo riunito in sessione plenaria ha dato il via libera con 370 voti a favore, 199 contrari e 46 astenuti all’intesa raggiunta con il Consiglio dell’Ue sulla revisione della direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, la cosiddetta 'direttiva case green'. Il testo definisce gli obiettivi temporali per alzare gli standard energetici: a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero, a partire dal 2028 per gli edifici pubblici, e l’intero patrimonio edilizio dovrà essere climaticamente neutro entro il 2050

Per gli edifici non residenziali, il 16% di quelli con le peggiori prestazioni sarà destinato alla ristrutturazione entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Agli edifici residenziali si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% al 2030 e del 20-22% entro il 2035. Le misure di ristrutturazione adottate dal 2020 saranno conteggiate ai fini dell’obiettivo ed e prevista una clausola aggiuntiva che premia gli Stati membri che hanno adottato misure tempestive.Sono previste esenzioni per edifici storici e agricoli, e i Paesi membri possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.

Ma il testo è "moderato" e "calmierato" rispetto a quello originale come sottolinea la Lega: "Per maggioranza e commissione Ue, una vittoria di Pirro. L’approvazione della direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici voluta da Verdi e sinistra e azzoppata, la loro Casa Green e il sogno di mettere le mani sul portafogli degli italiani sono già caduti a pezzi. Grazie alla lunga e dura battaglia condotta dalla Lega e gruppo Id al fianco del governo italiano, siamo riusciti a contenere l’ennesima eco-follia di Bruxelles, che voleva imporre agli italiani nuove spese e nuovi oneri sulla casa. Anche se dall’ultima versione del provvedimento sono stati eliminati i target più divisivi e sono stati ripresi diversi emendamenti che ho proposto come relatrice ombra, rimane una misura dall’impianto impositivo, con obblighi a carico dei proprietari di immobili, con obiettivi incompatibili con la realtà del patrimonio edilizio italiano e con la totale mancanza di sostegno finanziario a copertura degli interventi di ristrutturazione previsti. Per questo abbiamo espresso voto contrario in aula e ci impegniamo fin d’ora a continuare la nostra battaglia per arrivare a una revisione della direttiva nel 2028: serve un cambio di rotta, una nuova maggioranza di centrodestra in Europa, con più concretezza e meno ideologia", ha affermato l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), componente della commissione Industria ed Energia del Parlamento europeo e unica relatrice ombra italiana del provvedimento.

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