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Mes, Giorgia Meloni e il video del 2019 che "zittisce" Giuseppe Conte

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"Il Fondo Salvastati è una fregatura mondiale per l'Italia che nessun Presidente del Consiglio può permettersi di sottoscrivere senza chiedere al Parlamento italiano cosa ne pensi". Lo diceva Giorgia Meloni, nel 2019, e ha mantenuto la promessa ora che a Palazzo Chigi siede lei. 

Un video di 4 anni fa smonta, in pochi secondi, tutte le interpretazioni propagandistiche delle opposizioni sul no al Mes votato alla Camera giovedì. Una decisione forte, che va contro certamente le richieste dell'Unione europea e dei partner Ue, che ha visto schierati insieme, per una volta, Fratelli d'Italia, Lega e Movimento 5 Stelle, con l'astensione di Forza Italia e Avs e il voto favorevole dei soli Pd, Azione e Italia Viva. Maggioranza e opposizione entrambe divise, dunque, ma di sicuro non si può accusare la premier di incoerenza. 

 

 

 

Secondo Romano Prodi, ovviamente critico, "in politica esiste anche la follia", sostenendo la tesi della "ritorsione verso Francia e Germania per il Patto di stabilità" approvato a Bruxelles il giorno prima. In realtà, come confermato da quel video quando Meloni e FdI erano ancora all'opposizione, la posizione della premier non è mai cambiata: no a un "cappio al collo" all'Italia, una spada di Damocle da 125 miliardi di euro.



"No al Mes, una fregatura da 125 miliardi": guarda il video di Giorgia Meloni nel 2019

 

Quel video, datato novembre 2019, aggiunge un tassello alla polemica tra la Meloni e il governo giallorosso di Giuseppe Conte (sostenuto da Pd e 5 Stelle, allora iniziato da poche settimane) impegnato in quei giorni nelle trattative a Bruxelles culminate nell'ormai famoso fax di approvazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel gennaio del 2021, quando esecutivo e maggioranza erano moribondi, prossimi a essere sostituiti da Mario Draghi.

 

 

 

"Si tratta di impegnare l'Italia per 125 miliardi di euro per salvare le banche tedesche - tuonava Meloni -. Non so se si possa risolvere a livello giudiziario, ma credo che sia giusto fare tutto quello che possiamo per impedire che questa vicenda si chiuda così. C'è il serio rischio di una patrimoniale, un domani, sugli italiani". Detto, fatto.

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