Patto di Stabilità, Meloni sfida la Ue: "Niente ok se nessuno lo può rispettare"
Ha parlato di un Consiglio europeo "in chiaroscuro" la premier Giorgia Meloni nel punto stampa a Bruxelles. C’è soddisfazione per il lavoro fatto sull’allargamento, "con un obiettivo difficile che è l’inizio dei negoziati con l’Ucraina", ha dello la presidente del Consiglio. "Sono molto soddisfatta anche per il bilanciamento con i Balcani, e l’Italia era in primo piano per quanto riguarda la Bosnia Erzegovina", ha sottolineato.
"Non siamo riusciti a trovare una soluzione sul bilancio pluriennale ma credo che sia una soluzione alla portata", ha aggiunto. "Nella bozza ci sono tutte le priorità indicate dall’Italia" fra le quali "10 miliardi di euro" per l’immigrazione "da dedicare principalmente alla dimensione esterna a velocizzare i rimpatri, lotta ai trafficanti, una visione sostenuta dall’Italia"
Il Patto di stabilità e il Mes non son legati: il collegamento "lo vedo solo nel dibattito italiano", ha poi proseguito Giorgia Meloni: "Non c’è alcuna dimensione del ricatto. Non l’ho vista e nessuno ha posto la questione così" Riguardo alla possibilità di veto sulla modifica del Patto di stabilità la premier ha chiarito: "Non la voglio mettere così. Ho detto in Parlamento e ripeto: l’unica cosa che non posso fare è dare il mio ok a un Patto che non io, ma nessun governo italiano potrebbe rispettare. Perché sarebbe ingiusto e non sarebbe utile per noi".
Per quanto riguarda il patto con l'Albania, ha osservato la presidente del Consiglio, "non credo che la decisione della Corte costituzionale dell’Albania condizioni il patto con l’Italia ma non interferiremo nelle decisioni di un organo di un Paese sovrano". E ha concluso: "Non abbiamo un Piano B" insistendo sul fatto che la sospensione dell’accordo deciso dalla Corte non dovrebbe minare l’accordo fra i due Paesi.