Viktor Orban-choc: "Ungheria e Polonia stuprati dalla Ue"
Polonia e Ungheria sono state "stuprate legalmente" dall'Unione europea sui migranti. Per questo, spiega il premier ungherese Victor Orban, "non c'è alcuna possibilità di aggiungere nessun tipo di compromesso sulla migrazione".
"Politicamente è impossibile - sono le durissime parole di Orban, al suo arrivo al Consiglio europeo a Granada, in Spagna -, non oggi, ma in generale per i prossimi anni. Perché legalmente abbiamo subito uno 'stupro' da punto di vista legale. Quindi se hai subito uno stupro devi accettare qualcosa che non ti piace". Nell'Ue, aggiunge polemicamente il premier ungherese, che si conferma in una posizione di rottura totale con la linea della maggioranza Ursula al governo dell'Unione, "il bilancio è nel caos, il patto per le migrazioni è fallito e la strategia di Bruxelles sulla guerra russo-ucraina è fondamentalmente sbagliata. In questa situazione l'Ungheria non può sostenere alcuna proposta di emendamento al bilancio"
A Bruxelles si lavora in questi mesi alla revisione di medio termine del Quadro finanziario pluriennale 2021-27 e la situazione è in alto mare. Nella trattativa pesa anche l'accordo, difficilissimo, sull'immigrazione che ha visto Varsavia e Budapest tirarsi fuori: "Polonia e Ungheria non erano soddisfatte" dell'accordo, "loro hanno spinto e Ungheria e Polonia sono state completamente lasciate fuori. Dopo quello che è successo non c'è speranza".
Orban è netto anche su due questioni geopolitiche cruciali per l'Europa. La prima è il rischio di un nuovo conflitto nell'ex Jugoslavia: "E' ridicolo e impossibile" chiedere sanzioni contro la Serbia. "I serbi hanno subito regolarmente provocazioni negli ultimi due anni. Quindi dobbiamo capire che i kosovari devono comportarsi in modo diverso, non provocare i serbi. La provocazione porta all'instabilità. Senza la Serbia non c'è stabilità nei Balcani e quindi sono decisamente a favore dell'aiuto alla Serbia per stabilizzare la regione".
Riguardo alle tensioni nel mondo ex sovietico, "l'Azerbaigian è un paese chiave, senza il quale non potremmo avere l'indipendenza energetica". Anche in questo caso, insomma, Orbam è contrario a sanzioni contro l'Azerbaigian per la sua occupazione militare dell'enclave armeno del Nagorno-Karabakh. "E' un grande paese. L'Ungheria ha un accordo per un corridoio del gas con l'Azerbaigian. Se vogliamo sbarazzarci della dipendenza energetica dalla Russia, è un paese strategico, questo è chiaro",