Mutui e tassi, le rate "esploderanno": i numeri choc per i prossimi mesi
Una stangata sui mutui, che aumenteranno fino al 70% in più. E' il "regalino" di Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea che due giorni fa ha alzato nuovamente i tassi di interesse portandoli a 4 punti. Le rate dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate a raddoppiare nel corso del 2023, spiega uno studio della Fabi, mentre quelle dei mutui a tasso variabile dovrebbero salire del 55-65 per cento. Scendendo su casi pratici: per un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro di 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere superiore al 6%), la rata mensile sarà di 1.304 euro; per un prestito da 100.000 euro, sempre di 25 anni, col tasso al 5,3%, la rata mensile sarà, invece, di 609 euro. Per i vecchi mutui, invece, nessuna differenza per il tasso fisso, mentre le rate a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 70 per cento.
Nel corso del 2022, continua la Fabi, Federazione Autonoma Bancari Italiani, "i tassi di interesse sui prestiti sono notevolmente aumentati e nuovi incrementi sono inevitabili con il costo del denaro ulteriormente aumentato al 4%. Comprare un’automobile a rate, per esempio un modello da 25mila euro, potrebbe costare nel caso di un finanziamento decennale a un tasso del 12,7% oltre 8.200 euro in più rispetto al 2021". Per quanto riguarda i nuovi mutui, "le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile dovrebbe salire del 55-65%. Per un mutuo a tasso fisso da 200mila euro di 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere superiore al 6%), la rata mensile sarà di 1.304 euro; per un prestito da 100mila euro, sempre di 25 anni, col tasso al 5,3%, la rata mensile sarà, invece, di 609 euro. Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 70%". Il valore complessivo dei mutui "per l’acquisto di abitazioni ammontava, a fine marzo 2023, a 425,5 miliardi di euro, in crescita di circa 50 miliardi rispetto a fine 2017 (+13,4%)".
Sul totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni, per un totale di 6,8 milioni di cittadini indebitati anche con altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali. Tra credito al consumo e prestiti personali, "le banche hanno erogato 251,2 miliardi di euro di prestiti ai cittadini, in linea con i valori di fine 2017, ma in rallentamento rispetto alla tendenza degli ultimi mesi, segno dell’incidenza negativa dell’aumento dei tassi d’interesse. Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile sono cresciute in media del 75%: vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga 875 euro al mese, ovvero 375 euro in più; è molto probabile che, alla luce della decisione di oggi, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano salire ancora". I nuovi mutui a tasso fisso sono passati "da un interesse medio di circa 1,8% anche oltre il 5% con le rate mensili che, pertanto, possono risultare, sulla base delle offerte delle banche, anche più che raddoppiate. I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare, a breve, in media, verso il 6% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire che per un prestito da 150mila euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà di 1.090 euro, 325 euro in più (+63,9%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa ovvero 665 euro".