Cerca
Cerca
+

Ue, se la casa del Parlamento costa carissima all'Europa

Carlo Nicolato
  • a
  • a
  • a

Il Parlamento europeo potrebbe presto affittare a Strasburgo un nuovo palazzo offertogli “a prezzo stracciato” dal governo francese. Settecentomila euro annui contro un valore stimato di locazione di 3,4 milioni, un’occasione che alla prima riunione in proposito tra presidente e 14 vicepresidenti è stata informalmente votata a maggioranza. L’edificio in questione è l’Osmose, 15mila metri quadrati nuovi di zecca, a due passi dall’attuale sede del Parlamento, dotato di tutti crismi ambientali e di confort. Per l’Eliseo evidentemente è una priorità dal momento che è stata affidata al primo ministro in persona, il cui piano prevede prima l’acquisto del palazzo da parte dello Stato e quindi un contratto di locazione per 99 anni, per un totale di quasi 70 milioni, al netto delle rivalutazioni che saranno certamente calcolate nel tempo.

L’Europarlamento lamenta da tempo mancanza di spazi adeguati a Strasburgo, ma la mossa di Parigi in realtà è quella di legare l’istituzione ancora di più alla città mettendo a tacere tutti quelli che vorrebbero l'eliminazione di tale sede considerata uno spreco di energie, denaro e co2. Per un secolo dunque Parigi si assicurerebbe che il Parlamento rimanga lì e che piuttosto venga eliminata la sede di Bruxelles, secondaria secondo la lettera dei trattati, ma molto più comoda e razionale, dal momento che il resto delle principali istituzioni, Commissione e Consiglio, sono nella capitale belga (fa eccezione la Corte di Giustizia che si trova in Lussemburgo). L'affitto di un altro palazzo, seppur a condizioni apparentemente favorevoli, fa poi a pugni con le indicazioni della Commissione che ha appena chiesto che il Parlamento tagli il suo budget di 27,7 milioni. «Non se ne parla nemmeno», ha già peraltro risposto Roberta Metsola, facendo notare che per la prima volta Palazzo Berlaymont avrebbe calcolato gli aumenti di spesa legati all'inflazione, che per statuto non devono superare il 2%, includendo quelli legati agli stipendi dei deputati europei.

 

Un “gioco scorretto” secondo la presidente dell’Europarlamento, tantopiù che comunque l’istituzione che presiede avrebbe previsto un aumento di budget dell’1,97%, quindi in linea con quanto richiesto. Favorevole è un blocco di sette vicepresidenti del Ppe, di Renew e del gruppo dei Conservatori, più la presidente Mesola, mentre sono contrari socialisti e verdi, convinti che l’affitto del nuovo palazzo sarebbe un grosso favore politico alla Francia e non recherebbe alcun beneficio sostanziale all’istituzione. 

 

 

Dai blog