Cutro, l'Ue getta la maschera: Frontex e Ong, fango sull'Italia
L'Europa in soccorso di Frontex. Tornando sulla strage di Cutro, l'Ue prende le difese della sua agenzia della guardia di frontiera e costiera. "Frontex ha fatto tutto ciò che poteva", dice Ylva Johansson, commissaria agli Affari Interni che, assieme al vice presidente della Commissione europea Margaritis Schinas, detiene la delega sulle migrazioni. Da assolvere per la commissaria svedese anche le Ong: "Fanno un ottimo lavoro nel salvataggio delle vite in mare, ma è anche importante che ci sia coordinamento". Johansson ricostruisce la tragedia avvenuta lo scorso 26 febbraio, affermando che "Frontex era lì per supportare l'Italia ed era sotto comando italiano. L'aereo stava perlustrando l'area quando ha avvistato la nave".
In quel momento, conferma anche lei, l'imbarcazione "non era in difficoltà, c'erano una o due persone sul ponte". Tutte le immagini registrate "venivano trasmesse direttamente al centro di Roma, quindi vedevano le stesse cose". E di fronte alla decisione di mandare la Guardia di Finanza e non quella di Costiera, la commissaria sembra puntare il dito contro il governo: "È una domanda alla quale dovrebbero rispondere le autorità italiane". Tradotto: Frontex ha fatto il possibile e l'esecutivo?
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Non a caso la Johansson si sofferma sui rapporti tra il governo italiano e le organizzazioni non governative che operano in mare. Queste ultime da lei definite "importanti" nello svolgimento del loro ruolo, ossia quello di salvare "le vite dei migranti". Ciò premesso, però, "la Commissione non intende imporre obblighi maggiori agli Stati di bandiera delle navi impegnate nel soccorso in mare rispetto a quelli previsti dagli obblighi del diritto internazionale o quelli previsti dalla direttiva Ue del 2009 e dalla legislazione".