Cerca
Logo
Cerca
+

Marine Le Pen, terremoto in Europa: "Chi tifa per lei all'Eliseo"

Mauro Zanon
  • a
  • a
  • a

Marine Le Pen è “ora favorita” per essere la prossima regina di Francia. A incoronare la madrina del sovranismo francese in vista delle elezioni presidenziali del 2027 è il quotidiano britannico The Times. Le Pen, dopo aver fallito nel 2017 e nel 2022, arrivando seconda dietro l’attuale inquilino dell’Eliseo Emmanuel Macron, ha in questo momento tutte le carte in regola, secondo il Times, per salire sul gradino più alto della République fra quattro anni. Sullo sfondo delle mobilitazioni oceaniche contro la riforma delle pensioni, la figlia di Jean-Marie Le Pen si è imposta come «la nemica populista» di Macron, scavalcando anche quel Jean-Luc Mélenchon, leader dell’estrema sinistra, che sembrava fino a quest’estate il vero leader dell’opposizione.

RIASSESTAMENTO AL CENTRO
Dinanzi al «tentativo impopolare del capo dello Stato di far lavorare i francesi più a lungo», la capogruppo dei deputati Rn all’Assemblea nazionale, secondo il giornale londinese, è riuscita a «rafforzare la sua statura di presidente in attesa, dopo quindici giorni di dibattiti caotici» all’Assemblea nazionale. Le Pen, per il Times, è diventata soprattutto un «politico mainstream», è riuscita cioè a portare a termine quel processo di normalizzazione avviato ai tempi in cui il suo braccio destro e principale stratega era Florian Philippot, trasformando un partito di protesta in un partito che aspira a governare. La Frexit è soltanto un lontano ricordo, la sua opposizione all’Unione europea è più costruttiva e sull’immigrazione non usai termini incendiari e repellenti di Éric Zemmour, ex giornalista del Figaro e leader di Réconquête!, colui che da candidato aveva promesso di creare un ministero delle Espulsioni per sbattere gli stranieri fuori dalla Francia.

La presenza nello scacchiere politico di Zemmour, uno dei grandi flop delle ultime elezioni, l’ha «ricentralizzata», resa una leader di destra moderata, più presentabile agli occhi dei francesi. Il quotidiano britannico, a sostegno della sua posizione, fa leva anche sugli ultimi sondaggi di popolarità, che mostrano un tasso di approvazione verso Le Pen e il suo operato in aumento rispetto alle ultime rilevazioni. Secondo l’ultima inchiesta dell’istituto Harris Interactive, Le Pen è la seconda personalità preferita dei francesi (35%), dietro l’ex primo ministro Édouard Philippe (40%). Un sondaggio Odoxa pubblicato a fine gennaio, ha evidenziato invece che Macron non gode di ottima salute in termini di popolarità: il 63% dei francesi pensa infatti che non sia «un buon presidente».

PIÙ OCCIDENTE MENO PUTIN
Il Times sottolinea inoltre il nuovo contesto politico europeo, segnato dall’elezione trionfale di Giorgia Meloni alla guida dell’Italia. Le Pen, già alle prossime elezioni europee, potrebbe beneficiare dell’“effetto Meloni”, ma è consapevole che per farlo dovrà rimodulare le sue posizioni in politica estera e soprattutto mettere fine a certe ambiguità con la Russia. In questa direzione, del resto, la sta spingendo Jordan Bardella, diventato a novembre a soli 27 anni presidente del Rassemblement national. Dieci giorni fa, Bardella ha applaudito convintamente il discorso pronunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles, come a voler trasmettere un messaggio di svolta all’interno di Rn: meno putinismo e più atlantismo. Il Times, infine, qualifica Le Pen come «la portavoce delle classi popolari e delle classi medie inferiori e difensore dei diritti dei funzionari», dinanzi a un Macron che è invece il rappresentante delle classi medie superiori e delle élite. Il terzo tentativo per diventare presidente, assicura il quotidiano britannico, sarà vincente. Perché Le Pen, ora, «è in posizione di forza» e «senza rivali con la sua statura politica». 

Dai blog