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Qatargate, "in aula per controllare il voto": retroscena-choc

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Lo scandalo Qatargate assume contorni sempre più inquietanti. Al centro dell'inchiesta europea ci sono presunte mazzette da parte di Paesi stranieri per influenzare l'operato del Parlamento dell'Ue. Adesso un retroscena de La Repubblica svela qualcosa di ancora più sconcertante. Pare, infatti, che l'Europarlamento fosse "infiltrato non solo politicamente, ma anche fisicamente". Lo dimostra un episodio che si sarebbe verificato il primo dicembre scorso, quando la Commissione per le libertà civili del Parlamento ha discusso il provvedimento per la liberalizzazione dei visti di ingresso in Europa per il Qatar. 

 

 

 

"La scena entro la quale si svolge la votazione è davvero impressionante - si legge su Repubblica -. Dentro la sala della Commissione, oltre ai parlamentari, ci sono almeno altre quattro persone. Una è Francesco Giorgi, l’assistente arrestato di Andrea Cozzolino, il secondo è il policy Advisor del Gruppo S&D, l’iraniano Eldar Mamedov, e poi due uomini venuti direttamente da Doha. Sono seduti dietro le postazioni regolari dei deputati. E seguono i lavori. Non battono ciglio. Solo quando si arriva all’approvazione finale si alzano e se ne vanno. Esattamente come fanno Giorgi e Mamedov". Solo una coincidenza? Al termine della votazione, poi, l’assistente di Cozzolino avrebbe addirittura esultato, “battendo il cinque” con il suo vicino, il consulente del gruppo socialista.

 

 

 

A colpire, però, è soprattutto la presenza di ospiti esterni, che pare fossero lì per controllare. A prenderne nota ora sarebbero stati gli inquirenti belgi che stanno indagando sul Qatargate. Anche se non è rara la presenza di ospiti che assistono ai lavori in Parlamento, questa volta a far sorgere qualche dubbio è stato il loro atteggiamento in aula. Pare, inoltre, che Giorgi sia apparso sempre più spesso nervoso a partire da novembre. 

 

 

 

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