Qatargate, se Giorgi parla, non si dice che è del Pd
Francesco Giorgi chi? Ma lui, il bello, il velista, ex assistente del diavolo, Antonio Panzeri, all'europarlamento, nonché compagno e padre della figlia di Eva Kaili, vicepresidente dell'assemblea di Strasburgo, membro del partito socialista greco ed europeo. È la gola profonda, l'uomo che sta parlando con gli inquirenti belgi e le cui parole potrebbero decimare l'Europarlamento, è probabilmente un anello di congiunzione, è di certo quello che ha puntato l'indice contro le associazioni umanitarie, dicendo ai pm che lo interrogano che «le ong servono per far girare i quattrini». Insomma, come modestamente avevamo intuito noi, senza bisogno di andare né a Bruxelles né a Lampedusa, l'etichetta "organizzazione non governativa" è un coperchio inattaccabile sotto il quale sovente, dalla suocera di Soumahoro al "Panzer" allievo di Cofferati e idolo di Speranza, qualche malintenzionato avrebbe potuto nascondersi per fare gli affari propri a scapito di quanti diceva di voler proteggere.
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Il Corriere della Sera ieri si è preso la briga di scavare sull'identità di questo compagno "G", che a differenza dell'originale, Primo Greganti, che salvò il Pci da Tangentopoli subendo il carcere per mesi senza proferire verbo, si è scoperto loquace fin dalla prima domanda. Un solerte inviato si è spinto da Milano fino in quel di Abbiategrasso più che per scoprire tutto di quest' uomo, per ridicolizzarlo, come si fa con chi tradisce. E così abbiamo scoperto che vive in una villetta vicino a quella di mamma e papà, che sono straziati dalla vicenda, come ammazzati da questo figlio reprobo che sì, da adolescente era uno che pensava solo a sedurre e amava superare il limite, sapendosi fermare però sempre un metro prima dello schianto. Abbiamo scoperto anche che è laureato in Scienze Politiche, che è cresciuto all'oratorio, che i suoi amici lo invidiano perché gli è riuscito un po' tutto, anche se non si sa bene come, e si vendicano soprannominandolo "il surfista dell'Idroscalo", perché ha la colpa di amare il mare pur essendo nato in riva ai Navigli e non all'Oceano.
E la super carriera di questo Adamo che ha offerto la mela alla sua Eva, non avido ma amante del soldo e che voleva farsi una barca da emiro? «Un influente familiare ne avrebbe indirizzato la carriera presentandolo a quelli giusti...», la risposta ristagna, misteriosa, nell'aria. Potenza della penna, fiumi di parole a sondare l'animo di questo giovane per intuirne il destino fatale e poi, manca quella riga che avrebbe spiegato tutto. Francesco Giorgi è stato, fin da giovanissimo un militante dei Ds. Ma quale oratorio, vela, bella presenza, spirito d'avventura: le porte dell'Europarlamento gliele ha spalancate il partito, che mai lo ha abbandonato, sbolognandolo all'eurodeputato dem Andrea Cozzolino, dopo la mancata rielezione di Panzeri.
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Tutto qui, rotondo, il cerchio si chiude, con la sinistra che pensa di venirne fuori marcando visita o dichiarandosi, come hanno fatto Speranza e Letta, parte lesa, mentre è solo parte lessa. La corruzione non è di destra né di sinistra, è il refrain dei dem estranei all'inchiesta, alcuni dei quali hanno perfino sostenuto che se quelli del Pd rubano è perché il centrodestra non ha messo leggi abbastanza dure contro i ladri. La corruzione però va verso chi ha il potere, e per questo da anni guarda preferibilmente a sinistra per i cui esponenti, da Panzeri fino a D'Alema, suo dante causa, ma i casi sarebbero dozzine, il potere è una porta girevole che ha tolto ogni barriera tra politica, affari e istituzioni, pubbliche e private. La domanda è se il Pd e il Pse, stiano per saltare perché è saltato il sistema o se il sistema stia per saltare perché sono sfinite e marce le forze politiche che lo hanno sostenuto finora.