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Qatargate, maxi-affare da 3 miliardi sugli aerei: la chiave di volta?

Alessandro Gonzato
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Un giro d'affari da 3 miliardi di euro. Libero, unico tra i quotidiani italiani, ieri l'aveva anticipato. Ora il caso è esploso: il Qatar potrebbe aver fatto pressioni per l'accordo sul trasporto aereo tra l'Unione Europea e Qatar Airways, la compagnia di bandiera dell'emirato che da Bruxelles ha ottenuto un accesso illimitato al traffico sul territorio comunitario, di fatto scavalcando gli accordi bilaterali che i singoli Stati dell'Unione hanno con le singole compagnie, che infatti hanno subito protestato. Al momento Qatar Airways non è coinvolta nella mega-inchiesta per tangenti e corruzione, il "Qatargate", va sottolineato. E però a livello politico la questione spaventa le istituzioni. Il Qatar, si capisce, con l'accordo ha voluto anche aumentare i voli in entrata e uscita in vista dei Mondiali di calcio. Approfondiamo. «Secondo uno studio economico indipendente», si legge sul sito della Commissione Ue, «l'accordo potrebbe generare benefici per quasi 3 miliardi di euro nel periodo 2019-2025». L'intesa, "Comprehensive Air Transport Agreement", è stata raggiunta a Bruxelles il 4 marzo 2019, ma l'accordo è del 18 ottobre 2021, anche se tecnicamente dev' essere ancora ratificato («ma inizierà a essere applicato alla firma odierna», scrive sempre in quella data la Commissione).

 


I VANTAGGI
Sullo stesso sito, nella sezione "domande e risposte", c'è scritto così: «Il Qatar dovrà conformarsi alla futura legislazione dell'Ue in materia di aviazione?». «Sebbene l'accordo sull'aviazione Ue-Qatar preveda standard normativi elevati, non richiede al Qatar di recepire la legislazione dell'Ue». In queste ore l'attuale presidente della Commissione Ue Trasporti, l'eurodeputata francese dei Verdi, Karima Delli, ha chiesto chiarezza: «Dati i recenti sviluppi, concedere il consenso a quest' accordo, in questa fase, potrebbe essere difficile, fino a quando non si stabilirà che le condizioni sono trasparenti e imparziali».


Delli, che ha scritto una mail ai coordinatori dei gruppi politici della sua Commissione, ha chiesto inoltre alla Commissione europea di «informare rapidamente» sulla ratifica dell'accordo: «Bisogna soffermarsi sulle possibili ingerenze e sulla corruzione che ci sarebbero state nella nostra istituzione». Delli ha fatto un'ulteriore richiesta, da cui si capisce ancora di più il clima: «Propongo di desecretare tutte le dichiarazioni decisionali prese durante le riunioni dei coordinatori relative al Qatar». La Commissione Ue, ovviamente, nell'accordo evidenzia che l'obiettivo di Bruxelles è quello di «garantire una concorrenza leale nei mercati del trasporto aereo», che «non ci possono essere mercati aerei aperti senza parità di condizioni». Dicevamo delle proteste. Maria-Pascaline-Murtha, componente del Cda del sindacato dei piloti tedeschi Vereinigung Cockpit, ha dichiarato al sito Politico.eu che «l'accordo col Qatar non è nell'interesse dei dipendenti né dell'aeronautica europea».


Contrari all'intesa molti "colossi" come Lufthansa e Air France, che si erano scagliati contro gli accordi Ue-Qatar anche per la gestione del post -pandemia lamentando una «concorrenza sleale» ai loro danni (c'erano di mezzo l'impatto ambientale), così come tutte le compagnie che fanno parte dell'Europeans for fair competition (E4fc) che tra le altre riunisce pure Swiss, Brussels Airlines e AirDolomiti. L'accordo di ottobre' 21 prevede che «tutte le compagnie aeree dell'Ue potranno operare voli diretti da qualsiasi aeroporto Ue verso il Qatar e viceversa per le compagnie aeree del Qatar». La differenza sta nel fatto che il mercato comunitario è composto da 450 milioni di persone, mentre quello qatariota da meno di 3. L'inizio dei negoziati tra Doha e Ue risale a inizio 2017, quando il Qatar ha voluto reagire all'embargo diplomatico-economico subìto a inizio 2017 da Arabia Saudita, Bahrain, Egitto ed Emirati Arabi: Doha, ufficialmente, era finita nel mirino per l'eccessiva vicinanza all'Iran e agli ambienti del terrorismo.

 



INGERENZE SULL'AUTO
Di presunte «ingerenze» tra Qatar ed Ue, ieri ha parlato anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che però si è soffermato su altri settori: «Mi chiedo se le scelte ad esempio effettuate sull'automotive, o come più di recente sul tema degli imballaggi, siano scelte fatte in modo del tutto consapevole o siano state adottate sulla scorta di pressioni esterne. Voglio essere certo che quando si fanno scelte di politica industriale in Europa si sia consapevoli fino in fondo delle decisioni che vengono prese come sistema industriale europeo».

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