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Qatargate, "una carneficina": il pentito vuota il sacco, guai-Pd

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Il Qatargate è un uragano che si è abbattuto su Antonio Panzeri e sul gruppo S&D dell’Europarlamento, con i socialisti in crisi che cercano di mettere una pezza dove possibile. L’inchiesta però sarà una macchia difficile da ripulire, soprattutto perché ancora molto potrebbe emergere: stando a quanto riporta La Repubblica, un “pentito” si sarebbe fatto avanti per collaborare con la procura belga. 

 

 

In particolare starebbe illustrando la rete di Panzeri e spiegando tutte le attività della sua ong Fight Impunity, oltre a stilare un elenco di tutte le persone che hanno collaborato con l’ex parlamentare. Sulla base delle indicazioni del pentito, la polizia belga ha dato il via a un nuovo giro di perquisizioni nella sede del Parlamento a Bruxelles e ha iniziato a cercare anche a Strasburgo, dove è arrivato l’ok da parte delle autorità francesi per controllare alcuni uffici. Sono stati anche posti dei sigilli, in particolare alla stanza di Andrea Cozzolino e del suo collaboratore e a quella dell’assistente di Alessandra Moretti

 

 

Nel frattempo i socialisti europei stanno cercando di salvare il salvabile: secondo La Repubblica, i più “intransigenti” avevano chiesto di sospendere tutti i deputati coinvolti o sfiorati dall’inchiesta, ma ciò si sarebbe tradotto in una “carneficina”. Quindi per il momento è arrivata l’auto-sospensione da parte di chi ha un coinvolgimento più evidente o ricopre incarichi di una certa rilevanza. 

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