Xi Jinping, "pressioni dall'Ue". Cina e Putin, cosa può cambiare
Ci sono pressioni dall'Europa su Pechino affinché la Cina faccia tutto quello che è in suo potere per convincere Vladimir Putin a fermare la guerra in Ucraina. A rivelarlo è stato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in una conferenza convocata oggi al termine dell'incontro avuto con il presidente cinese Xi Jinping a Pechino. "Sia l'Europa che la Cina hanno interesse a un mondo basato su regole, il cui fulcro è la Carta delle Nazioni Unite", ha detto Michel. "Abbiamo avuto l'occasione di discutere della guerra della Russia contro l'Ucraina. La Cina è un attore globale e un membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Tutti noi condividiamo la responsabilità di lavorare per la pace e il rispetto dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite", ha aggiunto. L'attacco del Cremlino, ha concluso Michel, "viola palesemente il diritto internazionale. Il presidente Xi Jinping e io abbiamo concordato che le minacce nucleari non sono accettabili, sono altamente pericolose e rappresentano una minaccia per la comunità internazionale".
"A mio parere - ha proseguito Michel -, c'è una responsabilità speciale" del fatto che la Cina sia membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu "per convincere la Russia a rispettare il diritto internazionale e ad adempiere agli obblighi internazionali. E Xi Jingping ha affermato chiaramente che la Cina non fornisce armi alla Russia e che la minaccia nucleare non è responsabile". "Questo è un messaggio importante, e spero sinceramente che nelle prossime settimane e mesi tutta la comunità internazionale, la Cina inclusa, usino tutti gli strumenti per convincere Putin e la Russia a porre fine alla guerra, e rispettare la sovranità dell'Ucraina", ha concluso.
Il sospetto è che in cambio di un aiuto di Pechino con Putin, l'Unione europea possa chiudere un occhio su Taiwan. Le parole di Michel sull'isola indipendente a poche miglia dalla costa cinese, infatti, suonano piuttosto ambigue. "Al presidente Xi ho ribadito la posizione di lunga data dell'Ue su Taiwan", vale a dire il sostegno alla politica dell'"una sola Cina", chiarendo che Bruxelles "ha un forte interesse nella pace e nella stabilità attraverso lo Stretto". "Il 40% del nostro commercio passa attraverso lo Stretto di Taiwan. E' importante promuovere la stabilità e la prosperità in Asia orientale".