Unione Europea, stessi metodi: perché assomiglia all'Urss
Non c'è nulla da fare, le differenze saranno ovviamente tante, ma il metodo è quello: l'Unione Europea ha una concezione dell'azione politica simile a quella della vecchia Unione Sovietica. Il dispositivo politico messo in atto nell'uno e nell'altro caso funziona suppergiù così: ci si pone un obiettivo, solitamente poco realistico ed ideologico, si stabilisce un timing abbastanza rigido di tappe intermedie, si impone a tutti di marciare a tappe forzate verso il traguardo l'obiettivo finale rispettando le tappe. Costi quel che costi, ovvero: pazienza se per raggiungere l'obiettivo si lasciano vittime per strada, in senso metaforico ma anche reale.
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Era questo il meccanismo che presiedeva ai cosiddetti "piani quinquennali" della Russia comunista, ed è lo stesso che presiede oggi, ad esempio, alle politiche volte alla transizione ecologica. Proprio ieri abbiamo appreso che la Commissione di Bruxelles ha lanciato i nuovi standard euro 7 per realizzare gli obiettivi fissati nel luglio del 2025 per l'eliminazione delle auto a diesel e inquinanti. Gli effetti immediati si avvertiranno subito con un aggravio dei prezzi anche per le auto a benzina: un aumento dei costi che arriverà per giunta in un periodo di crisi energetica e inflazione galoppante.
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A Bruxelles si saranno detti, come Stalin a suo tempo, che per fare una buona frittata bisogna comunque rompere tante uova, e pazienza se le uova in questo caso sono le vite e il benessere degli umani. Inutile dire che, come la storia insegna, la frittata non ci sarà, oppure avrà un sapore molto amaro per chi dovrà mangiarla. Ma da questo orecchio certi burocrati non ci sentono proprio, pena poi meravigliarsi quando scoprono che le cose non sono andate come si era previsto che andassero, Standardizzare e uniformare, e in tempi brevi, è questa la filosofia dell'Unione Europea, che è assente o poco unione ove dovrebbe esserci (ad esempio sulle politiche energetiche o su quelle concernenti i migranti) ed è pervasiva e omologante ove la diversità e le specificità dovrebbero essere considerate una risorsa e non un ostacolo. È liberale creare un Super Stato etico che imponga a tutti ciò che "è buono e giusto"? E dire queste cose significa essere anti europei oppure amare così tanto il nostro continente da non volere che assomigli alla vecchia Unione Sovietica?