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Meloni? "Ursula ha ragione": minaccia al centrodestra, monta il complotto-Ue

Massimo Sanvito
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Li stavamo solo aspettando. E infatti sono arrivati, più puntuali di un orologio svizzero. I burocratici europei, all'indomani del voto che ha sancito il trionfo di Giorgia Meloni, non hanno aspettato un secondo di più prima di affilare le unghie e graffiare l'Italia. «Il prossimo governo italiano avrà molto più interesse a continuare a lavorare con l'Europa per finalizzare il grande accordo sulla migrazione che abbiamo sul tavolo, parte del quale è già stato concordato e non vedo ragione perla quale il governo italiano possa guadagnare a fare altrimenti perché l'accordo europeo offre garanzie di solidarietà e responsabilità», ha attaccato il greco Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione Europeo. Aggiungendo pure che quanto detto dalla Von der Leyen alla vigilia delle elezioni - «se le cose vanno male abbiamo gli strumenti per intervenire», aveva arringato Ursula - «sono cose ovvie, la presidente ha detto la verità». Guarda caso, nessun accenno ai ricollocamenti dei migranti per la loro redistribuzione tra tutti i paesi europei.

 

 


Mentre il tedesco Michael Gahler, coordinatore del Ppe nella commissione Affari esteri del Parlamento Europeo, ha chiamato in causa Forza Italia: «Spero sia in grado di garantire che il percorso europeo dell'Italia possa continuare. Sono dispiaciuto che due partiti di estrema destra siano diventati dominanti nella nuova coalizione. Fratelli d'Italia è troppo a destra, come ho sperimentato personalmente in questo Parlamento. Salvini è un normalissimo nazionalista antieuropeo e un amico di Putin. Questo non è accettabile ma Meloni ha mostrato solidarietà all'Ucraina e confido che continuerà a farlo». E poi, immancabile, il solito «vigileremo» in tema di politica economica. «Il timore è che, specie per quanto riguarda il debito pubblico, le destre non rispettino i criteri di Maastricht e che le riforme intraprese da Draghi possano essere abbandonate». Gli attacchi all'Italia, però, si sprecano a ogni latitudine. Dall'Olanda, il premier Mark Rutte, ha commentato così la vittoria di Fratelli d'Italia: «È motivo di preoccupazione. I partiti di questa coalizione hanno detto e fatto cose che dovrebbero renderci vigili. Non dovremmo essere ingenui, ma dobbiamo darle una possibilità. Cercherò di costruire un buon rapporto con lei», ha detto riferendosi alla Meloni.

 

 

In Spagna, Francia e Germania i partiti di governo e i quotidiani d'elite sono saltati sulla sedia dopo aver registrato il 44 per cento del centrodestra unito. Il ministro degli Esteri spagnolo, Jose Manuel Albares, ha dichiarato che il voto italiano è stato legittimo - ma davvero? - alludendo però al fatto che alcune forze politiche strizzino l'occhio al «modello di Putin che è autoritario e non crede nella pluralità o nella diversità». A spalleggiarlo l'editoriale de El Pais, dove si sprecano le accuse all «stella fascista» che guida la Meloni e la sua idea «poco femminista»- perché pro vita - sulle donne.


SINISTRA GLOBALISTA
Per non parlare del megafono della sinistra globalista, Politico, che si sta divertendo a paragonare gli anni della dittatura di Benito Mussolini al prossimo governo trainato da Fratelli d'Italia, mentre il The Guardian, dopo aver ospitato Roberto Saviano, ha lanciato l'allarme sulle inesistenti discriminazioni verso il mondo Lgbt e sui fantasiosi dubbi della permanenza dell'Italia nell'Ue. «Dobbiamo vedere se Giorgia Meloni farà ciò che ha detto davvero o no», ha detto. Quasi una sfida. Qualcuno gli dica che nel programma del centrodestra non c'è nulla di illegale.

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