Guerra nucleare, la Ue dispone un piano e riserve strategiche: la conferma del diplomatico sloveno, l'ombra dell'atomica
Il timore di una guerra nucleare considerata l'escalation in Ucraina è dietro l'angolo. Per questo la Commissione Europea sta creando alcune riserve strategiche con equipaggiamenti, farmaci, vaccini e altre terapie. L'obiettivo è quello di prepararsi a eventuali rischi per la salute pubblica. Stando a diverse indiscrezioni sarebbe già inclusa una riserva strategica da 540,5 milioni di euro in collaborazione con l'agenzia Hera, l'Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie per attrezzature, farmaci e il trattamento dei pazienti esposti a radiazioni con riserve utili alla decontaminazione.
La conferma arriva da Janez Lenarcic, diplomatico sloveno al servizio dell'Ue che dichiara si stanno adottando "misure concrete per aumentare la preparazione dell'Europa di fronte a potenziali minacce". "La sicurezza sanitaria - gli fa eco all'Ansa Stella Kyriakides, commissaria per la salute e la sicurezza alimentare - ha bisogno di preparazione". D'altronde, prosegue, la preparazione alle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari, "è un elemento essenziale per la sicurezza dei nostri cittadini e un elemento chiave di una forte Unione europea della sanità".
I timori europei sono tutt'altro che infondati. L'ultima minaccia russa è arrivata tramite Dmitry Medvedev, vice presidente del Consiglio di sicurezza ed ex presidente: "Nessuno vuole una guerra, tanto meno un conflitto nucleare che è una minaccia per l'esistenza della civiltà umana in generale - sono state le sue parole -. Tuttavia è ovvio che la minaccia esiste sempre". Secondo Medvedev Mosca potrebbe agire in quattro casi. Ossia se il proprio territorio venisse attaccato, così come se i suoi alleati venissero minacciati di guerra nucleare. E ancora, in risposta a qualsiasi invasione di infrastrutture critiche con conseguente paralisi delle forze di deterrenza nucleare russa. Infine il quarto e ultimo scenario che si verificherebbe nel caso in cui ci fosse un atto di aggressione contro la Russia o i suoi alleati.