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Putin e Lavrov, "chance di accordo con l'Occidente". Boris Johnson: "Prove chiare d'invasione"

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Ci sono "chance" di trovare un accordo con l'Occidente sull'Ucraina: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov al presidente Vladimir Putin. Si aprono dunque spiragli distensivi in uno scenario di crisi internazionale sempre più tesa. Ormai è dato per assodato da tutti gli interlocutori: la dead-line delle trattative è mercoledì. In mancanza di un accordo tra Russia e Nato, è probabile che a quel punto l'invasione dell'Ucraina, magari con un "incidente" come pretesto, scatti nel giro di qualche ora. Le trattative tra Lavrov e gli emissari occidentali sono frenetiche. La partita è a scacchi, dal momento che lo stesso ministro, al presidente, avrebbe anche riferito che "la risposta degli Stati Uniti alle proposte chiave della Russia sulle garanzie di sicurezza è negativa".

Nello specifico, "la prima parte della risposta statunitense sulle garanzie di sicurezza non soddisfa Mosca, mentre la seconda è più costruttiva". Washington e la Nato, ha sottolineato il braccio destro dello Zar, "sono pronti ad avviare seri negoziati con la Russia su alcuni aspetti della questione". In ballo, fondamentalmente, c'è l'adesione eventuale di Kiev all'alleanza atlantica (che Mosca vuole evitare a ogni costo) nonché la presenza di truppe militari Nato negli stati dell'Europa Orientale, quelli che fino a 30 anni facevano parte del Patto di Varsavia e che ancora oggi, in un modo o nell'altro, gravitano nell'area di influenza russa. 

Secodo il premier britannico Boris Johnson, però, i segnali distensivi da Mosca sarebbero la tessera, l'ennesima,di un grande "doppio gioco".  Secondo Johnson ci sono "prove abbastanza chiare" che la Russia invaderà Ucraina, "ma c'è ancora tempo perché Putin faccia un passo indietro". Secondo il premier britannico si tratta di "una situazione molto, molto pericolosa e difficile" e ha esortato la Russia a evitare un'invasione "disastrosa".

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