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Mario Draghi in silenzio su Putin, Marcello Sorgi: "Cosa c'è dietro". Una drammatica verità

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Da che parte sta l'Italia? Nella gravissima crisi diplomatica e militare in Ucraina, Palazzo Chigi e Farnesina appoggiano la Nato ma lavorano perché il conflitto con la Russia degeneri in pesantissime sanzioni contro Mosca. Una scelta, caldeggiata dal presidente americano Joe Biden, che potrebbe avere ripercussioni drammatiche proprio per l'Italia, che dal punto di vista energetico dipende dalle forniture di gas russo. Ed è questo il dossier sulla scrivania di Mario Draghi

 



"Fin da subito - sottolinea Marcello Sorgi sulla Stampa - l'atteggiamento del premier è stato quello di evitare qualsiasi protagonismo - come il tentativo. fallito, di mediazione del presidente francese Macron - e cercare di tenere i piedi per terra". Da un lato ci sono i falchi della linea dura (Usa, Canada, Gran Bretagna), dall'altro le colombe della trattativa con Vladimir Putin (Francia, Germania, appunto Italia). La decisione della Farnesina di far rientrare i cittadini italiani dal territorio ucraino "ha allineato i due gruppi, anche se non è chiaro quanti saranno di qui a mercoledì gli italiani ad accettare la raccomandazione diffusa ieri dall'ambasciata italiana a Kiev", sottolinea l'editorialista del quotidiano torinese diretto da Massimo Giannini.

 



La cautela di Draghi è condivisa dalla maggioranza, e il premier "non poteva fare diversamente. L'assenza di qualsiasi altro tentativo di mediazione con Mosca, a parte il timore di inserirsi senza risultati utili in uno scenario assai delicato, è stata innanzitutto una prova di realismo". Riassumendo brutalmente il ragionamento: "Se sai di poter contare, ti muovi. Se invece sei consapevole del contrario, no". Scelta prudente, certo, ma anche drammatica constatazione della nostra irrilevanza sullo scacchiere europeo. 

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