Emmanuel Macron "ha fatto fuori Sassoli". Retroscena, terremoto Ue: "Salta anche Ursula"
Ha rinunciato alla presidenza-bis del Parlamento europeo, David Sassoli. In realtà, sostiene Tino Oldani su Italia Oggi, l'italiano è stato "fatto fuori" da Emmanuel Macron. Dietro al "sacrificio personale" dell'europarlamentare Pd "per non incrinare la maggioranza Ursula" infatti ci sarebbe una sonora bocciatura da parte del presidente francese. Bocciato Sassoli e bocciato anche Enrico Letta, il suo più grande sponsor. "È l'ennesima dimostrazione - scrive Italia Oggi - dello scarso peso dell'Italia nei negoziati europei per gli incarichi di vertice, dove il nome taumaturgico di Mario Draghi, tecnico non schierato, non è spendibile da nessun partito italiano come proprio rappresentante".
Al posto di Sassoli arriverà un esponente del Partito popolare europeo, favorita l'eurodeputata maltese Roberta Metsola, L'euro-terremoto potrebbe proseguire con un altro cambio, ancora più pesante: per non far finire ai popolari tutte le poltrone, la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen potrebbe addirittura lasciare il posto alla liberaldemocratica Margrethe Vestager, che, nota sempre Oldani, è "in ottimi rapporti con Macron, che fin dall'inizio di questa legislatura europea la voleva alla guida della Commissione Ue".
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Finita malissimo, dunque, per Letta, che a novembre era andato in missione a Bruxelles proprio per sostenere la candidatura del "suo" Sassoli ed evitare uno spostamento a destra dell'Ue. Gli equilibri però sono delicatissimi, in ballo ci sono anche le elezioni tedesche, e a ribaltare i calcoli la conferma dei macroniani di Renew Europe di volersi attenere agli accordi presi nel 2019, che prevedevano l'alternanza politica per il presidente del Parlamento europeo. "Sassoli, appena l'ha saputo, si è sfilato dalla corsa con un'intervista al Corriere della sera, in cui presenta la sua decisione come un sacrificio per non indebolire la maggioranza Ursula - sottolinea Oldani -, mentre è con tutta evidenza una sconfitta di Enrico Letta e sua".