Francesca Donato, "Green pass sospeso all'Europarlamento". Colpo di scena a Strasburgo
Si potrà entrare in Europarlamento senza Green pass. Francesca Donato, ex leghista, ha vinto la sua battaglia e lo annuncia su Twitter: "La Corte europea ha accolto la richiesta di sospensiva dei Mep e membri del Parlamento europeo" contro il certificato verde, previsto fino a oggi per entrare nei palazzi del potere a Strasburgo e Bruxelles. "Si tratta di un segnale molto positivo - ha detto Donato in una nota – grazie a questa decisione temporaneamente io e i miei colleghi ma anche i lavoratori dell’Europarlamento che hanno promosso il ricorso contro l’imposizione del Bureau, non saremo più tenuti a presentare il green pass e potremo accedere agli edifici del Parlamento con la semplice presentazione di un autotest negativo. In attesa della decisione finale del Tribunale che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno, con gli altri colleghi parlamentari scriveremo una lettera al Presidente del Parlamento europeo Sassoli per chiedere di sospendere in via precauzionale il provvedimento del Bureau sul Green pass obbligatorio per tutti gli eurodeputati ed i lavoratori del Parlamento UE».
La decisione della Corte è provvisoria in attesa di una sentenza definitiva. Ma di fatto tra poche ore l'ingresso nel Parlamento europei sarà libero. Il ricorso era stato presentato dalal stessa Donato, no vax e no green pass dichiarata (e per questo uscita polemicamenta dalla Lega poche settimane fa) e da altri europarlamentari contro la decisione dell'Ufficio di presidenza che il 27 ottobre scorso aveva disciplinato l'accesso agli edifici nelle tre sedi di Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo alla presentazione della Certificazione Verde Covid-19. La decisione riguardava parlamentari e membri dello staff, oltre che semplici visitatori.
Il presidente del tribunale Marc Van der Veude ha parlato di ingerenza nell'esercizio delle funzioni dei ricorrenti: "Appare necessario, nell'interesse di una buona amministrazione della giustizia, sospendere l'esecuzione della decisione impugnata. Limitando le condizioni di accesso dei ricorrenti ai locali del Parlamento europeo al requisito di un autotest negativo. In caso di risultato positivo, infatti, questo test deve essere seguito da un test PCR. In caso di esito positivo di quest’ultimo test, il Parlamento europeo può rifiutare ai richiedenti l'accesso ai suoi locali".