Paolo Savona fa ancora parlare. Il numero uno della Consob afferma che viviamo in un'epoca "di dittatura". Lo dimostrano a suo dire le vicissitudini della Popolare di Sondrio. Il contenuto del suo messaggio richiesto dal Comitato per l'autonomia e l'indipendenza della Bps doveva rimanere privato, ma così non è stato. Il parere è infatti finito sul sito del Comitato e ha creato malumore nell'Autorità.
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La parola d'ordine, manco a dirlo, è niente oneri aggiuntivi. Uno scudo offerto dallo stesso Mario Draghi die...Le iniziative condotte dalla Bps per mantenere l'autonomia, una di queste è il voto maggiorato (in grado di rafforzare il peso degli attuali azionisti), sono più che legittime per Savona che però avanza qualche dubbio. "Temo che sarà il sasso nello stagno perché è la manifestazione del fatto, contro cui ci battiamo da decenni, che l'essere umano e le sue istituzioni intermedie (Tocqueville) sono sempre più preda degli organi collettivi della democrazia con conseguenze sui sistemi di libertà". Insomma, "la democrazia entra in crisi ed emergono i sintomi latenti della dittatura, come quella nella quale viviamo ai giorni nostri. Non credo di doverti spiegare il concetto".
Il riferimento pare essere ai no-vax e ai no-Green pass, in guerra contro la dittatura sanitaria. L'intervento, che doveva rimanere segreto, non è il primo per Savona in grado di sollevare il polverone. Nel 2019, subito dopo essere stato designato alla presidenza di Consob: "Non è che ora arriva il dittatore che cambia tutto, non è nel mio carattere" aveva assicurato in audizione al Senato l'allora ministro per gli Affari europei.