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Immigrazione, Giorgia Meloni smaschera Lamorgese: "Atto di guerra". E il ministro insulta: "Studia prima di parlare"

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"Il blocco navale un atto di guerra, Giorgia Meloni lo sa". Con queste parole Luciana Lamorgese ha risposto alle accuse arrivate dal centrodestra sulla gestione degli sbarchi. Sì perché mentre gli italiani devono fare i conti con il Green pass per poter accedere a luoghi quali ristoranti e locali, lo stesso non si può dire degli immigrati. In un solo giorno a bordo della Ocean Viking ne sono sbarcati 548, di cui 30 positivi al Covid e nessuno con la certificazione verde. Da qui la richiesta di Matteo Salvini prima e della Meloni poi di trovare una soluzione.

 

 

Ma il ministro dell'Interno non ne vuole sapere e si è lanciata in un botta e risposta, tirando in ballo la leader di Fratelli d'Italia: "Lo sa anche l’onorevole Meloni che il blocco navale è un atto di guerra - sono state le parole rilasciate sulle colonne de La Stampa -. Si possono fare delle intese con quei Paesi ma in questo momento è molto difficile". A stretto giro arriva però la replica: "Se la Lamorgese avesse letto la proposta di FdI, saprebbe che il blocco navale che noi chiediamo è una missione europea in accordo con le autorità nordafricane. La verità è che il governo non ha mai preso in considerazione la possibilità di fermare il traffico di esseri umani".

 

 

Ed effettivamente "carta canta". Sul sito dell'Ue si leggono testuali parole: "Il 25 gennaio 2017 la Commissione europea e l'Alto Rappresentante UE Federica Mogherini hanno presentato la proposta per un nuovo piano sulla 'Migrazione nella rotta del Mediterraneo centrale', che sarà oggetto del summit del prossimo 3 febbraio a Malta, dove i capi di Stato e di governo europei discuteranno riguardo all'azione dell'UE lungo la rotta migratoria del Mediterraneo centrale, comunemente nota come 'rotta libica'". La soluzione alla quale erano giunti? Presto detto: "Il piano prevede di creare un blocco navale davanti alle coste della Libia, nelle acque territoriali del paese africano, per impedire ai trafficanti di partire con barconi carichi di immigrati clandestini lungo la rotta libica verso l'Italia".

 

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