Follia M5s, ci fanno perdere 100 miliardi. Slavina politica a Palazzo Chigi: "Pensa all'addio", il ministro molla Draghi
L'ideologia grillina potrebbe costare all'Italia ben 100 miliardi di euro di investimenti previsti dal Recovery Fund. I pentastellati - appoggiati dal Pd - hanno fatto approvare un emendamento che potrebbe mandare a monte i piani di Mario Draghi, rallentando tutti i processi. L'emendamento prevede che la cabina di regia che si occupa del Piano, per l’attuazione di tutti i progetti, dovrà accondiscendere a trattare con il Parlamento se si formerà una maggioranza qualificata nelle commissioni preposte all’esame dei provvedimenti.
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La preoccupazione per dissidi interni che possano rallentare il sistema è tanta. I fondi del Recovery, infatti, dipendono dal raggiungimento degli obiettivi. Basti pensare che - per ricevere le risorse - l'Italia è tenuta a chiudere ben 105 progetti quest'anno, in diversi ambiti: giustizia, concorrenza, ammortizzatori sociali e fisco. L’anno prossimo i progetti saranno 167 per un ammontare di 27,6 miliardi. E poi sempre più serrati perché Next Generation Eu - come riporta Il Giornale - chiude nel 2026: 179 progetti e 37,4 miliardi di euro di spesa nel 2023 e 176 progetti per 42,4 miliardi nel 2024. Se la verifiche periodiche della Commissione Ue si concludessero negativamente in uno di questo passaggi, il pagamento dei fondi verrebbe sospeso.
Dietro alla mossa grillina, che così toglie potere al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani nell'ambito del Recovery, potrebbe esserci la manina di Giuseppe Conte, leader in pectore del Movimento. In questo modo, infatti, l'avvocato creerebbe caos nel governo e si vendicherebbe di chi gli ha preso il posto, Mario Draghi. Cingolani, stando al Giornale, avrebbe addirittura minacciato le dimissioni.