I timori di Obama e Giappone
Corea del Nord senza dittatore: sarà transizione dal comunismo alla democrazia? Obama: "Difendiamo la Corea del Sud"
La morte del dittatore comunista della Nord Corea Kim Jong-il agita mezzo mondo. Naturalmente la Corea del Sud, paese confinante e perennemente in tensione con Pyongyang. La successione del caro leader con il suo 27enne terzogenito per ora non dà garanzie di trapassi democratici o riforme al regime. Il governo di Seoul è in costante contatto telefonico con Washington, l'alleato più stretto. Dagli Stati Uniti, il presidente americano Barack Obama ha "riaffermato la forza dell'impegno degli Stati Uniti per assicurare la stabilità della penisola coreana e la sicurezza del nostro alleato, la Repubblica coreana". Anche il Giappone ha fatto sapere di "seguire con estrema attenzione" gli sviluppi della crisi, mentre Tokyo, Corea del Sud e Cina sono in continuo contatto. La Sud Corea - A Seoul la tensione è alle stelle. Il presidente sudcoreano Lee Myung-bak ha cancellato ogni impegno ufficiale e ha posto il governo in stato di emergenza e convocato una riunione del consiglio di sicurezza per decidere le direttive da seguire. Sulla gestione della crisi anche le autorità militari hanno convocato riunioni di emergenza, mentre lo Stato maggiore interforze ha posto in allerta l'esercito e aumentato la vigilanza alla frontiera. Il Giappone - Tokyo ha invece immediatamente convocato il suo consiglio di sicurezza. Il primo ministro Yoshihiko Noda ha chiesto al ministero della Difesa e alle agenzie governative di prepararsi per qualsiasi evenienza. Tokyo e già in contatto con gli Stati Uniti, suo principale alleato, e con Cina e Corea del Sud. Il ministro delle Finanze Jun Azumi ha affermato che il Giappone sta osservando l'effetto della morte di Kim sui mercati finanziari. Un effetto peraltro decisamente negativo, con le borse asiatiche tutte in calo. La Cina - Solo Pechino, per ora, presentato le proprie condoglianze al popolo nordcoreano, esprimendo "dolore" per la morte di Kim Jong-il. Il portavoce del ministero degli Esteri, Ma Zhaoxu, si è detto "scioccato". La Russia - Mosca garantisce alla Corea del Sud una "stretta collaborazione" per garantire la pace e la stabilità nella penisola. E' il risultato della conversazione telefonica tra il presidente sudcoreano Lee Myung-bak e il collega russo Dmitri Medvedev. In precedenza, Lee ha avuto colloqui con il presidente Usa Barack Obama e il premier giapponese Yoshihiko Noda.