L'estrema desta svizzera spinge i delinquenti stranieri alla frontiera
L'Udc propone la revoca del diritto di soggiorno ai non elvetici che commettono reati. Il referendum il 28 novembre
Si preannuncia un altro giro di vite della Svizzera contro gli stranieri. L'estrema destra populista svizzera (Udc), infatti, ha ottenuto un'altra vittoria riuscendo a fissare per il 28 novembre prossimo un referendum incentrato sulla possibilità di revocare il diritto di soggiorno ai non svizzeri che abbiano commesso reati. La proposta dell'Udc è chiara e intransigente: la revoca del diritto di soggiorno agli stranieri con la fedina penale sporca scatta automaticamente, indipendentemente dalla gravità del reato. Campagna pubblicitaria - Per convincere l'opinione pubblica a votare sì al referendum l'estrema destra ha già dato vita a una campagna pubblicitaria aggresssiva e che prende spunto da quella già effettuata (con risultati eccellenti) in occasione delle ultime elezioni federali. I manifesti dell'Udc puntano sugli effetti forti: sul viso di un uomo muscoloso e barbuto appare una striscia nera con la scritta: "Ivan S., stupratore e presto svizzero?"; la stessa formula viene declinata con "Faruk B., assassino", "Ismir K., parassita sociale" e "Detlef F., pedofilo". Del resto l'Udc aveva già fatto leva su questi temi nel tanto criticato spot anti-frontalieri, in cui i lavoratori non autoctoni venivano paragonati a topi da espellere. Per mitigare gli effetti della proposta dell'estrema destra, è stato lo stesso parlamento elvetico a elaborare una proposta meno intransigente, una sorta di compromesso che sarà ugualmente sottoposto al voto. L'idea è quella di inserire un elenco limitato di reati per i quali scatterebbe la revoca del diritto di soggiorno.