Mosca si dice pronta a riaprire i canali del dialogo con Kiev. In un momento in cui il conflitto in Ucraina continua a mietere vittime e a destabilizzare gli equilibri internazionali, dal Cremlino arriva un segnale di apertura: "Siamo pronti a negoziare", ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin. Tuttavia, ha precisato, Mosca è ancora in attesa di un chiaro segnale da parte di Kiev che confermi la volontà di riprendere i negoziati diretti.
La disponibilità russa al dialogo è stata ribadita anche in risposta alle recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Trump aveva ipotizzato che Putin potesse non essere realmente intenzionato a porre fine al conflitto, suscitando reazioni immediate da parte del Cremlino. "Il desiderio della parte russa di avviare un processo negoziale con l'Ucraina senza precondizioni è stato ripetutamente espresso dal presidente Putin", ha affermato ancora Peskov, citato dall'agenzia Tass.
In questo quadro delicato, un momento chiave si è consumato a Roma, durante le esequie solenni di Papa Francesco. In un incontro riservato nella Basilica di San Pietro, Trump e Zelensky si sono confrontati in un colloquio che, secondo fonti diplomatiche, potrebbe aver segnato una svolta importante. Il faccia a faccia verteva proprio sulla possibilità di accelerare un percorso negoziale, con l'appoggio determinante degli Stati Uniti.