"Il mio lavoro al Doge è quasi finito. Continuerò a lavorare con il team per il resto del mandato di Trump per assicurarmi che sprechi e frodi non si verifichino più, ma a partire da maggio dedicherò molto più tempo a Tesla": Elon Musk lo ha detto durante una teleconferenza, confermando di fatto la fine della sua collaborazione col Dipartimento per l’efficienza Usa (l'ufficio che ha il compito di tagliare la spesa federale) che era stato chiamato a guidare.
Dietro questa scelta ci sarebbe la performance non positiva della sua azienda di auto elettriche. Gli utili, infatti, sono calati: il primo trimestre dell'anno ha registrato un -71% per via del crollo delle vendite, dovuto probabilmente alla mancanza di novità. A questo, inoltre, bisogna aggiungere il boicottaggio di Tesla in molti Paesi europei dopo la discesa in campo del patron di SpaceX accanto al presidente americano Donald Trump. Alla fine, dunque, l’utile netto di Tesla è crollato da 1,39 miliardi a 409 milioni di dollari, ben al di sotto delle stime degli analisti, portando il fatturato di Tesla da 21,3 miliardi a 19,3 miliardi di dollari nel periodo tra gennaio e marzo.
Dopo l'annuncio dei risultati, quindi, Musk ha voluto rassicurare gli investitori dicendo che "nella seconda metà del 2025 ci saranno milioni di Tesla che funzioneranno in modo autonomo". Poi, sempre con lo stesso obiettivo, ha fatto un esempio visionario: "Potrete andare a dormire nelle vostre auto e svegliarvi a destinazione. E questo sono sicuro sarà possibile in molte città degli Stati Uniti entro la fine di quest'anno". Tuttavia, l'analista automobilistico Sam Abuelsamid di Telemetry Insight, come riporta Ap, ha detto che dubita di queste previsioni: "Il sistema non è abbastanza robusto per operare senza supervisione. Fa ancora troppi errori".