Ucraina, "dovremmo voltare pagina": Marco Rubio avverte Putin e Zelensky

venerdì 18 aprile 2025
Ucraina, "dovremmo voltare pagina": Marco Rubio avverte Putin e Zelensky
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La diplomazia americana sta provando a dare la sterzata decisiva verso la possibile fine del conflitto in Ucraina, mentre da Mosca continuano ad arrivare segnali contrastanti e da Kiev nuove richieste di sostegno. Il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che "nei prossimi giorni" sarà presa una decisione sulla fattibilità della pace, dopo una serie di incontri a Parigi con rappresentanti europei e ucraini. A Roma, il vicepresidente statunitense Jd Vance ha aggiornato Giorgia Meloni sugli sviluppi negoziali, dichiarandosi "ottimista di poter far finire questa guerra brutale", anche se "senza giudizi affrettati".

Sul terreno, intanto, si moltiplicano gli attacchi russi, mentre a Washington è atteso il premier Denys Shmyhal per colloqui su sicurezza ed economia. "Se non è possibile porre fine alla guerra in Ucraina, dovremo andare avanti", ha affermato Rubio ai giornalisti da Parigi. "Non è la nostra guerra. Non l'abbiamo iniziata noi. Gli Stati Uniti hanno aiutato l'Ucraina negli ultimi tre anni e vogliamo che finisca, ma non è la nostra guerra", ha scandito il capo della diplomazia americana, aggiungendo che il presidente Donald Trump "ha trascorso 87 giorni ai massimi livelli di questo governo impegnandosi ripetutamente per porre fine a questa guerra". Rubio ha sottolineato: "Dobbiamo decidere nei prossimi giorni se la pace è fattibile o meno e se non è possibile dovremo passare ad altro, perché gli Stati Uniti hanno altre priorità". Ha poi aggiunto di aver trovato "molto utili e costruttive" le idee emerse durante i colloqui a Parigi, in particolare da parte di Regno Unito, Francia e Germania, che potrebbero "contribuire a compiere progressi e avvicinarci alla risoluzione" del conflitto.

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Proprio in occasione degli incontri di Parigi, gli Stati Uniti hanno presentato agli alleati un piano che prevede che la Russia mantenga il controllo dei territori attualmente occupati, in cambio di un cessate il fuoco duraturo e di un allentamento delle sanzioni, secondo quanto riportato da Bloomberg. La proposta includerebbe anche il congelamento dei colloqui sull'ingresso dell'Ucraina nella Nato. Il piano, rilanciato anche da media russi e ucraini, ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare a Kiev. Nel frattempo, l'inviato statunitense Steve Witkoff ha dichiarato in un'intervista al Wall Street Journal che "la Russia potrebbe ottenere alcune regioni, ma non tutte". Secondo Witkoff, inviato di Trump, "all'Ucraina potrebbe importare meno di alcune regioni se sono di lingua russa", lasciando intendere un possibile scambio territoriale.

I cosiddetti "cinque territori" - Crimea, Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporozhzhia - sarebbero secondo lui cruciali per la risoluzione del conflitto. Witkoff ha riferito che il presidente Putin, durante il loro colloquio dell'11 aprile a San Pietroburgo durato oltre quattro ore, si sarebbe detto interessato a una "pace permanente". Zelensky ha respinto nettamente ogni ipotesi di concessione territoriale. Il presidente ucraino ha affermato che non riconoscerà mai il dominio russo su alcun territorio ucraino, una posizione condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini, come ricorda il Wall Street Journal. E ha lanciato un nuovo appello agli alleati dopo i bombardamenti che hanno colpito diverse città ucraine durante il Venerdì Santo. "È così che la Russia ha iniziato questo Venerdì Santo: con missili balistici, missili da crociera, Shahed, mutilando la nostra gente e le nostre città", ha scritto su X. A Kharkiv, sono stati danneggiati decine di edifici, un'azienda e vari veicoli, con circa 70 feriti, tra cui cinque bambini. "La più piccola, Valeriia, ha solo due anni", ha detto Zelensky. Un altro attacco ha colpito un panificio a Sumy, causando una vittima.

"Ogni pacchetto di aiuti per la difesa è importante", ha sottolineato il presidente ucraino, ringraziando i partner internazionali. Proseguono anche i negoziati bilaterali tra Kiev e Washington su un possibile accordo sui minerali. Il premier ucraino Denys Shmyhal sarà in visita negli Stati Uniti la settimana del 21 aprile per incontrare il Segretario al Tesoro Scott Bessent. L'obiettivo è firmare un'intesa entro il 26 aprile, con Trump che ha indicato come possibile data la giornata di giovedì 24. Dal fronte russo, il Cremlino ha confermato la scadenza della tregua concordata con Trump sugli attacchi alle infrastrutture energetiche. "Il mese è effettivamente scaduto. Al momento, non ci sono altre istruzioni da parte del Comandante in Capo, il presidente Putin", ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov. Non è previsto un nuovo colloquio tra i due leader, ma i contatti rimangono "stabili" e potrebbero essere riattivati rapidamente. Peskov ha infine ammesso che, nonostante "alcuni progressi", i colloqui con Washington restano "abbastanza complicati", pur ribadendo l'apertura di Mosca al dialogo.

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