Strage a Sumy, gli Usa non firmano il documento di condanna del G7

martedì 15 aprile 2025
Strage a Sumy, gli Usa non firmano il documento di condanna del G7
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Gli Stati Uniti si sono rifiutati di sostenere una bozza di dichiarazione del G7 che avrebbe dovuto contenere una condanna dell'attacco russo contro la città di Sumy di domenica 13 aprile, domenica delle Palme. Nell'attacco sono morte 35 persone, mentre 119 sono rimaste ferite, inclusi bambini, come dichiarato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo fonti diplomatiche citate dall'agenzia americana Bloomberg, Washington avrebbe preso questa decisione per "mantenere aperto uno spazio negoziale" con Mosca nell'ambito dei colloqui in corso per mettere fine alla guerra in Ucraina.

Il raid è avvenuto domenica, due giorni dopo l'incontro di quasi cinque ore a San Pietroburgo tra il presidente russo Vladimir Putin e l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, per discutere di un cessate il fuoco in Ucraina. Mosca, in particolare, ha lanciato due missili balistici a corto raggio, tra cui uno equipaggiato con munizioni a grappolo, contro la città di Sumy, nel nordest dell'Ucraina, mentre gli ucraini partecipavano alle funzioni religiose della domenica delle Palme. La dichiarazione del G7 non firmata dagli Usa avrebbe dovuto condannare l'attacco di Sumy, sostenendo che quell'attacco costituisce la prova che la Russia è determinata a continuare la guerra. 

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Le fonti diplomatiche che hanno lanciato l'indiscrezione hanno aggiunto che il Canada, che quest'anno detiene la presidenza del G7, ha comunicato agli alleati che sarebbe impossibile rilasciare una dichiarazione in merito senza l'appoggio degli Stati Uniti.

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