Ingannati per combattere una guerra in un territorio straniero per conto del loro Paese. Pochi giorni fa l'esercito ucraino ha fatto sapere di aver catturato alcuni militari cinesi che stavano partecipando al conflitto in Ucraina al fianco della Russia di Vladimir Putin. Oggi, martedì 15 aprile, i soldati di Pechino hanno chiesto di tornare in patria e hanno denunciato di essere stati vittime di un vero e proprio raggiro.
"Siamo pronti per uno scambio e vogliamo tornare in Cina, nella nostra patria", ha detto uno dei soldati cinesi durante una conferenza stampa organizzata dall'agenzia di stampa Ukrinform, in cui hanno affermato di essere stati ingannati al fine di farli partecipare alla guerra al fianco della Russia. Come riporta La Stampa, i soldati di Pechino hanno spiegato di non aver mai prestato servizio nell'esercito del Dragone. Al contrario, hanno risposto a un annuncio di lavoro nelle forze armate russe per svolgere attività medica.
L'annuncio lo avevano trovato sui social. E, tra l'altro, hanno rivelato la presenza di almeno un'altra dozzina di cittadini cinesi in quell'unità dell'esercito russo. I militari di Pechino sarebbero impiegati per i lavori più pesanti. Intanto il presidente Volodimir Zelensky ha affermato che "diverse centinaia" di cittadini cinesi stanno prendendo parte al conflitto".
Our military has captured two Chinese citizens who were fighting as part of the Russian army. This happened on Ukrainian territory—in the Donetsk region. Identification documents, bank cards, and personal data were found in their possession.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) April 8, 2025
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