Il bastone e la carota. Da un lato, Donald Trump colpisce durissimo la Cina con dazi al 125% «a effetto immediato» per la reazione di Pechino, che in mattinata aveva imposto un’aliquota dell’84% sui prodotti americani; dall’altro sospende per novanta giorni le tariffe reciproche nei confronti di tutti gli altri partner commerciali.
Il presidente Usa si è detto fiducioso che si potrà arrivare a un «un accordo» con tutti i governi, compreso quello cinese. «Sulla base del fatto che oltre 75 Paesi hanno convocato rappresentanti degli Stati Uniti» per «negoziare una soluzione alle questioni in discussione relative a commercio, barriere commerciali, tariffe, manipolazione valutaria e tariffe non monetarie», ha scritto Trump sul suo social Truth, e che «non hanno esercitato ritorsioni», «ho autorizzato una pausa di 90 giorni». La moratoria riguarderà solo le tariffe reciproche, quelle ritagliate su misura dei singoli Paesi sulle base di presunte manipolazioni al commercio: per tutti resterà dunque in vigore un dazio minimo del 10%. Dalla pausa di 90 giorni, sono esclusi però, oltre alla Cina, anche Canada e Messico.
Dazi, la Cina replica a Trump: dazi all'84 per cento. Crollano le Borse
Ora è guerra vera. Guerra commerciale, insomma senza morti e feriti, ma le armi brandite da Usa e Cina possono de...L’annuncio di Trump, arrivato alle 19.20 ora italiana, ha messo il turbo a Wall Street che, dopo le forti vendite dei giorni scorsi, nel primo pomeriggio aveva tentato un timido rimbalzo. In serata, il Dow Jones ha messo a segno un rialzo del 7,4%, l’S&P 500 dell’9,51% mentre il tecnologico Nasdaq è volato a +12,05%. Ma mentre sono tornati gli acquisti sulle azioni e sull’oro, che è tornato sopra quota 3.100 dollari all’oncia, vicino al record storico della settimana scorsa, sono proseguite le vendite sui Treasury, che sembrano aver perso la loro storica caratteristica di bene rifugio.
Una dinamica che ha colpito anche il dollaro, che ha superato di nuovo la soglia di 1,1 sull’euro. Le vendite sui titoli di Stato Usa si sono intensificate dopo l’annuncio dei contro-dazi cinesi all’84% in vigore da oggi. ll rendimento del bond trentennale ha toccato un picco del 5%, mentre il decennale è aumentato di circa 30 punti base negli ultimi 5 giorni, avvicinandosi al 4,5%. E c’è chi vede dietro alla pioggia di vendite che ha colpito il debito americano la mano della Cina. Essendo il secondo detentore estero di titoli di Stato Usa dopo il Giappone, il sospetto è che Pechino stia usando i 761 miliardi di dollari di bond governativi che possiede come strumento di pressione su Washington. Anche perché Trump non può permettersi un ulteriore incremento dei tassi a cui il governo si finanzia sul mercato, visto che gli interessi sul debito costano agli Usa 1.200 miliardi di dollari, una cifra superiore agli stanziamenti perla difesa. Tant’è che Trump ha ammesso in serata che ha ammorbidito i dazi dopo aver «osservato» il mercato obbligazionario. Rimane l’incognita su cosa farà la Fed, presa dal dilemma se alzare i tassi per contrastare un’inflazione in ascesa per via dei dazio abbassarli per sostenere un’economia in rallentamento. Al momento il mercato prevede un taglio dei tassi da parte della Banca centrale a maggio con una probabilità del 60%. Se Wall Street festeggia, altrettanto non si può dire per l’Europa.
Dazi, Pechino avvisa i cinesi: "Valutate i rischi di un viaggio negli Usa"
Tra Stati Uniti e Cina i dazi si stanno trasformando da causa di guerra commerciale a innesco di una "guerra diplom...L’annuncio della moratoria sui dazi non è arrivata in tempo per correggere i forti ribassi registrati sulle piazze europee: Milano ha lasciato sul terreno il 2,75%, Francoforte ha perso il 3%, Parigi il 3,34% e Londra il 2,92%. Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha giustificato l’imposizione delle nuove tariffe affermando che le politiche economiche di Pechino «sono un problema per il resto del mondo». Nel 2024, la bilancia commerciale degli Usa con il Paese asiatico ha registrato un disavanzo di 295 miliardi di dollari. La decisione di una sospensione dei dazi è stata accolta positivamente dal governo italiano.
Raggiunto dalla notizia durante la presentazione del nuovo Def, Giancarlo Giorgetti ha espresso «apprezzamento». Il ministro dell’Economia ha poi detto che, in seguito alla moratoria, le stime sulla crescita del Pil inserite nel documento, già dimezzate rispetto all’1,2% previsto a ottobre scorso, potrebbero essere «riviste al rialzo, ma non sappiamo». In ogni caso, ha aggiunto, «bisogna ragionare a mente fredda, senza mettere a rischio la finanza pubblica, non fare interventi in modo casuale e generico, bisogna essere molto chirurgici per essere anche efficaci».