Afd è già al pari con Cdu/Csu in Germania: una rimonta notevole dalla data del voto, lo scorso 23 febbraio. In appena sei settimane la forza politica di estrema destra guidata da Tino Chrupalla e Alice Weidel è riuscita ad annullare il distacco di otto punti (28,6 contro 20,8). Dunque, mentre sono in corso le trattative per concordare il programma della coalizione con i socialdemocratici, gli elettori perdono già la fiducia. Un calo mai avvenuto prima. O almeno non in tempi così brevi dopo le elezioni. Lo ha dichiarato, in modo sorpreso, il direttore dell’istituto demoscopico Insa.
A tal proposito, Der Spiegel scrive che gli estremisti si preparano a prendere il potere alle prossime elezioni nel 2029. L'ultimo sondaggio, risalente a domenica 6 aprile, vede i socialdemocratici fermi al 16, mentre i verdi perdono un punto e si posizionano, con la Linke, all’11. I liberali e il Bws di Sahra Wagenkencht rimangono sotto la soglia minima del 5%. Queste cifre mettono in evidenza che se si tornasse a votare oggi, la coalizione tra Cdu/Csu e Spd non avrebbe più la maggioranza. Arriverebbe al 40, mentre servirebbe almeno il 46.
Germania, il sondaggio su AfD e Weidel: "Solo quattro punti di distacco"
Alternative für Deutschland, il partito di destra il cui nome significa “Alternativa per la Germania”, ...Il calo dei consensi potrebbe essere sintomo della delusione degli elettori cristianodemocratici. Basti pensare che anche diversi politici locali della Cdu stanno uscendo dal partito. Il leader e futuro cancelliere Christian Merz, infatti, non starebbe mantenendo le promesse fatte durante la campagna elettorale, soprattutto sul tema del debito che prima o poi dovrebbe essere saldato e di altre riforme urgenti che però l’Spd continuerebbe a bloccare. A tutto questo bisogna aggiungere anche la proposta di aumentare le tasse. A differenza della Cdu, però, l'Spd non subisce gravi conseguenze, probabilmente perché è già ai minimi e lo zoccolo duro dei fedelissimi resiste.
Dopo le elezioni, i tedeschi speravano in un cambio di marcia, mentre adesso si ritrovano a inseguire la Francia di Macron e il Regno Unito di Starmer, senza riuscire nemmeno a trattare con forza con Trump. A influire sul dato in picchiata anche i toni bellicosi dei politici, che agli elettori non piacciono. Diversa l'opinione dei giornali nazionali e dele riviste come Der Spiegel e Focus, favorevoli invece alla leva obbligatoria.